Pubblichiamo la lettera di un nostro lettore in merito ai disservizi relativamente ai trasporti pubblici a Peschiera.
Gent.mo Direttore, colgo l’occasione di scriverle dopo aver prelevato la copia di QuindiciNews in tabaccheria, per segnalare i gravissimi disservizi sui trasporti pubblici a Peschiera, e più in particolare nella frazione di Bellaria in cui abito. Da prima dell’estate non ho più l’auto e per problemi di salute sono costretto a spostarmi con i mezzi pubblici. Per chi abita a Bellaria, tolte le corse della linea Z415 in orari di punta, l’unico mezzo utile è il Chiamabus, gestito da ATM, ma nel corso degli ultimi mesi il servizio è risultato altamente inaffidabile, con oltre il 50% delle corse da me prenotate tramite App che non si sono mai viste arrivare. I reclami da me rivolti via email ad ATM ormai non ricevono più risposte, e quindi non perdo tempo a farne altri, mentre alle mie segnalazioni fatte in Comune a Peschiera viene risposto che il problema è noto, ma le azioni correttive non si vedono. Negli ultimi tempi anche la linea 66 è diventata inaffidabile, specie dopo le 21 quando dal capolinea di Via Cadore parte (o dovrebbe partire) una corsa ogni 30 minuti. Negli ultimi tempi, in particolare a fine novembre, mi è capitato di dover attendere oltre un’ora per trovare un bus per il rientro, visto che spesso e volentieri saltano anche due o tre corse consecutive. I passeggeri che incontro al capolinea di Via Cadore, che come me sono in fiduciosa attesa dell’arrivo di qualche bus hanno di recente deciso di non pagare più il biglietto del bus in caso di corse saltate (cosa che farei pure io se non avessi l’abbonamento). E purtroppo la linea 66 è l’unico mezzo pubblico per spostarsi da e verso Milano anche in orari tardo-serali, visto che la linea 901 (capolinea di San Donato o Linate) termina i servizi verso le 21, mentre i servizi di Autoguidovia terminano le corse anche prima. Sono ben conscio dei problemi di personale che in questi mesi sta avendo ATM, ma non è accettabile che una città come Peschiera dopo le 21 sia scollegata dal resto del mondo mancando un qualsiasi servizio pubblico. Dopo quanto sopra segnalato mi permetto di far presente che gli utenti del trasporto pubblico, che comprende persone che spesso terminano di lavorare alle 22 o alle 23 (e mi metto tra questi), non possono permettersi di spendere 25 euro ogni giorno per sopperire alle inefficienze di ATM, i cui servizi molti di noi pagano, profumatamente, con le proprie tasse. Spero che questa segnalazione, che vuole dar voce anche a coloro che non hanno il tempo o la voglia di far sentire la propria insoddisfazione, possa trovare spazio sul Suo giornale, e io sono a disposizione per qualsiasi altra informazione servisse.
Paolo Rogelio
