Quando passione e tecnologia si incontrano, nascono progetti capaci di fare la differenza. Mattia Assanelli, fondatore di Eco Canto, ci spiega come un dispositivo innovativo stia aiutando agricoltori, scuole e amministrazioni a monitorare e valorizzare la biodiversità attraverso dati accessibili e concreti.
Mattia, come nasce Eco Canto e qual è la sua missione principale?
Eco Canto è il frutto della mia esperienza personale e della mia formazione. Sono ingegnere elettronico e ho deciso di fondare questa startup innovativa a partire dall’azienda agricola della mia famiglia. L’idea è nata dalla necessità di coniugare la sostenibilità ambientale con la tecnologia. Volevo rendere tangibile un concetto spesso astratto come la biodiversità, permettendo alle aziende agricole, e non solo, di monitorare e migliorare l’ambiente in cui operano. Intorno a questo progetto, nell’ultimo anno si sono aggiunti diversi contributor come agronomi, professori, ornitologi che, entusiasti del progetto, mi offrono consigli e mi aiutano a svilupparlo.
Da dove è partita questa visione?
Tutto è iniziato dal nostro progetto di produzione “Carne genuina”, per il quale adottiamo pratiche sostenibili perché crediamo in questo modo di allevare. Ma ci mancava uno strumento semplice ed efficace per misurare l’impatto delle nostre azioni sulla biodiversità. Le soluzioni esistenti erano limitate: sensori complicati, rilevazioni sporadiche e dati difficili da interpretare. Ho pensato: perché non rendere tutto più accessibile e fruibile? Così è nato il dispositivo Eco Canto.
Cos’è e come funziona il dispositivo?
Eco Canto è un piccolo pannello fotovoltaico dotato di una libreria sviluppata in collaborazione con la Cornell University. Questo dispositivo registra principalmente i canti degli uccelli e alcuni suoni della fauna, identificando anche alcuni mammiferi. Lavora 24 ore su 24, alimentandosi in modo autonomo, e trasmette i dati a una piattaforma web dove vengono analizzati e visualizzati in grafici e trend. In pratica, offriamo una mappatura in tempo reale della biodiversità in un determinato luogo.
Chi può beneficiare di questa tecnologia?
Le possibilità sono molteplici. Le aziende agricole, ad esempio, possono monitorare l’efficacia delle loro pratiche sostenibili. Le scuole possono utilizzarlo per progetti educativi, avvicinando i bambini al concetto di biodiversità. I comuni, invece, possono valutare i risultati di piantumazioni e interventi per migliorare il verde urbano. Abbiamo già installato dispositivi a Treviglio, in un’oasi cittadina e presso alcune scuole, e stiamo collaborando con Bergamo per un monitoraggio annuale in quattro location.
Qual è l’innovazione che Eco Canto porta rispetto alle soluzioni già esistenti?
La vera innovazione è il monitoraggio continuo e l’accessibilità dei dati. Finora le rilevazioni erano spesso puntuali e limitate nel tempo, mentre noi offriamo una visione costante e integrata. Inoltre, i dati raccolti non rimangono chiusi nel progetto locale, ma verranno resi disponibili in formato open data. Questo permette a enti di ricerca, scuole, università e comunità di utilizzarli per analisi più ampie e ragionamenti sistemici.
Come si collega Eco Canto al tema della sostenibilità aziendale?
Oggi molte aziende devono redigere bilanci di sostenibilità. Noi rendiamo la biodiversità misurabile e tangibile, permettendo loro di integrare dati reali nelle loro azioni e strategie. Come diceva Lord Kelvin: “Non puoi migliorare ciò che non misuri”. Con Eco Canto, non solo misuriamo, ma offriamo un sistema per migliorare continuamente.
Quali sono i prossimi passi per Eco Canto?
Il dispositivo è stato progettato all’inizio del 2024 e testato a metà anno. Da allora, stiamo ampliando il nostro raggio d’azione con nuove collaborazioni. La missione è chiara: rendere la biodiversità accessibile a tutti, trasformando un concetto specialistico in uno strumento semplice da usare e di grande impatto per aziende, scuole e comunità.
In poche parole, qual è il sogno dietro Eco Canto?
Voglio creare una rete in cui ogni dispositivo non solo serve il suo scopo locale, ma contribuisce a una conoscenza collettiva. Più dati raccogliamo, più siamo in grado di fare scelte consapevoli per il nostro pianeta: piantare alberi è positivo, ma scegliere essenze che oltre ad essere in linea con il territorio siano in grado di attirare una specifica avifauna è un ulteriore passo avanti.
Sul nostro sito www.ecocanto.com è possibile vedere i dispositivi attivi, scoprire cos’è la bioacustica e approfondire le tematiche. Chi fosse interessato al progetto può contattarmi direttamente ai numeri 328/9660498 o 327/2245892 oppure scrivere a sales@ecocanto.com.
Misurare la biodiversità, capirla e proteggerla: con Eco Canto, Mattia Assanelli sta dando voce alla natura e sta trasformando il modo di interagire con l’ambiente, coinvolgendo scuole, aziende e comunità.

Eco Canto è il frutto della mia esperienza personale e della mia formazione. Sono ingegnere elettronico e ho deciso di fondare questa startup innovativa a partire dall’azienda agricola della mia famiglia. L’idea è nata dalla necessità di coniugare la sostenibilità ambientale con la tecnologia. Volevo rendere tangibile un concetto spesso astratto come la biodiversità, permettendo alle aziende agricole, e non solo, di monitorare e migliorare l’ambiente in cui operano. Intorno a questo progetto, nell’ultimo anno si sono aggiunti diversi contributor come agronomi, professori, ornitologi che, entusiasti del progetto, mi offrono consigli e mi aiutano a svilupparlo.
Eco Canto è un piccolo pannello fotovoltaico dotato di una libreria sviluppata in collaborazione con la Cornell University. Questo dispositivo registra principalmente i canti degli uccelli e alcuni suoni della fauna, identificando anche alcuni mammiferi. Lavora 24 ore su 24, alimentandosi in modo autonomo, e trasmette i dati a una piattaforma web dove vengono analizzati e visualizzati in grafici e trend. In pratica, offriamo una mappatura in tempo reale della biodiversità in un determinato luogo.
Oggi molte aziende devono redigere bilanci di sostenibilità. Noi rendiamo la biodiversità misurabile e tangibile, permettendo loro di integrare dati reali nelle loro azioni e strategie. Come diceva Lord Kelvin: “Non puoi migliorare ciò che non misuri”. Con Eco Canto, non solo misuriamo, ma offriamo un sistema per migliorare continuamente.
Voglio creare una rete in cui ogni dispositivo non solo serve il suo scopo locale, ma contribuisce a una conoscenza collettiva. Più dati raccogliamo, più siamo in grado di fare scelte consapevoli per il nostro pianeta: piantare alberi è positivo, ma scegliere essenze che oltre ad essere in linea con il territorio siano in grado di attirare una specifica avifauna è un ulteriore passo avanti.