Il Dott. Paolo Tagliabue, già direttore della Neonatologia dell’Ospedale San Gerardo e consigliere di amministrazione della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, e la Dott.ssa Maria Luisa Ventura, direttore della Struttura complessa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale della FSGT, ricordano il prof. Umberto Flaùto, una importante figura della sanità monzese che ci ha lasciato.
Alla fine degli anni Sessanta con un piccolo gruppo di pediatri presso la Clinica Ostetrico-Ginecologica Mangiagalli di Milano contribuì a costituire il primo nucleo milanese dedicato alla cura del neonato, sull’onda di quanto stava accadendo oltre oceano dopo la triste esperienza che colpì nel 1963 un neonato atteso e famoso già prima di nascere: Patrick Bouvier Kennedy il figlio nato pretermine a 7 mesi di gestazione dell’allora giovane presidente degli USA John Fitzgerald Kennedy e di sua moglie Jacqueline. Patrick rimase in vita per sole 39 ore a causa delle complicazioni della prematurità. Da quella negativa esperienza si comprese l’impotenza della medicina, anche la più avanzata e ricca come quella americana, di fronte alla prematurità e alle malattie del neonato. Fu così che vennero stanziate le risorse per iniziare a prendersi cura dei neonati e soprattutto dei neonati pretermine; in particolare venne promossa la ricerca e le conoscenze scientifiche iniziarono a moltiplicarsi e diffondersi con estrema rapidità. Quindi il rigore scientifico andò a sostituire pratiche derivate dalla consuetudine ma che non avevano alcuna conferma né evidenza della loro utilità. Da quel decreto di finanziamento della ricerca nacque la disciplina “Neonatologia”.
E ai pionieri della Mangiagalli, tra cui Umberto Flaùto e a pochi altri ricercatori italiani deve essere fatta risalire la paternità di questa disciplina nella nostra nazione. Agli inizi degli Anni ‘70 il prof. Umberto Flaùto venne poi chiamato a dirigere il nuovo reparto di “Patologia Neonatale” dell’Ospedale San Gerardo, dove replicò l’esperienza milanese e di fatto diede i natali alla Neonatologia a Monza e in Brianza.
Molti ebbero da imparare da lui dal punto di vista clinico e organizzativo e con l’avvento dell’Università a Monza di fatto fondò una scuola di Neonatologia e si adoperò al fine che questa iniziativa si prolungasse nel tempo: e oggi la Scuola Neonatologica Monzese è un pilastro della Neonatologia Italiana.
Ma al di là di un aspetto formale, cui teneva moltissimo e con cui forse mascherava la sua intrinseca timidezza, possedeva grandi doti umane, in particolare la capacità di ascolto, l’apertura mentale che lo portava a favorire i giovani e le idee innovative, l’onestà e al contempo la compostezza e la fermezza. Era sempre presente quando era necessario e di queste doti tutti i suoi collaboratori possono dire di averne fatto tesoro e di essergliene grati.
Così come grata deve essere tutta la popolazione di Monza e Brianza per il bene che ha fatto in favore dei suoi piccoli pazienti.
