Le Olimpiadi del 2026 come volano per lo sviluppo del territorio. Stefano Bianco illustra la trasformazione del Municipio 4 che presiede: non solo le grandi opere come l’Arena a Santa Giulia, ma una rete di progetti. Dalla rinascita del Teatro della Quattordicesima al successo sociale delle Portinerie di Comunità, il racconto di un territorio che unisce l’attrattività internazionale al supporto concreto per i cittadini.
Il Municipio 4 sarà uno dei cuori pulsanti delle Olimpiadi. Quali sono le infrastrutture chiave che cambieranno il volto del territorio?
La costruzione simbolo è senza dubbio l’Arena di Santa Giulia, disegnata dall’architetto David Chipperfield. Una struttura indoor molto grande e avanzata, con una capienza massima di 16.000 posti. Sarà inaugurata come palazzetto olimpico per le competizioni di hockey su ghiaccio e di Para ice hockey e poi avrà una notevole ricaduta sul territorio anche nella sua destinazione successiva.
Infatti, al termine di Milano Cortina 2026, la struttura diventerà un centro polifunzionale per eventi sportivi e spettacoli dal vivo per la città, con una stima di 100/150 appuntamenti l’anno.
L’altra grande opera, in prossimità del nostro Municipio, è il Villaggio olimpico che ospiterà gli atleti di Milano Cortina 2026 e successivamente diventerà uno studentato. La garanzia di continuità è totale: terminate le Olimpiadi invernali, inizieranno immediatamente i lavori di riconversione (della durata di 4 mesi circa) per creare 1.700 posti letto a tariffe convenzionate, pronti per l’anno accademico 2026/27.
A proposito di trasformazioni, i cittadini chiedono spesso conto del verde e degli spazi pubblici. Come saranno gestiti in queste aree?
Attualmente, nell’area del Villaggio Olimpico, su richiesta della Fondazione Milano Cortina, la maggior parte delle superfici destinate a verde non sono ancora state piantumate per le esigenze logistiche legate all’organizzazione dell’evento olimpico. Ma è solo una fase transitoria. Infatti, dopo le Olimpiadi invernali, in alcuni spazi tra gli edifici – che sono già predisposti – verranno messi a dimora un numero consistente di alberi. Inoltre, quello che oggi appare come un luogo chiuso (e che tale rimarrà durante l’evento olimpico per esigenze di sicurezza) diventerà, con lo studentato, un contesto aperto e permeabile a tutti.
Come intende il Municipio sfruttare questa vetrina per sostenere il commercio e il turismo locale a lungo termine?
Le Olimpiadi si stima che porteranno complessivamente 2 milioni di visitatori e il 40% circa di turisti è atteso su Milano. L’obiettivo è consolidare questo flusso: molti visitatori scopriranno anche zone meno note della città che non godono della notorietà del centro, ma che sono in via di sviluppo, come l’area dell’Arena Santa Giulia e dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana nell’ambito del quale è stato edificato il Villaggio olimpico. Ci aspettiamo una ricaduta concreta su commercio e occupazione: queste nuove strutture avranno bisogno di lavoratori e servizi, non solo durante l’evento. Sarà fondamentale stabilizzare queste attività affinché, passata l’onda olimpica, diventino strutturali.
Oltre agli edifici, quale sarà l’eredità immateriale per i cittadini del Municipio 4?
A Milano l’Amministrazione sta già lavorando sulla legacy olimpica con il progetto “Generazione Sport” per favorire l’accesso gratuito alle attività sportive di giovani in povertà educativa. È previsto il finanziamento di borse di studio sportive per la formazione degli operatori e voucher per ragazzi tra gli 11 e i 18 anni. Grazie alla rete tra pubblico, privato e terzo settore sono state messe insieme risorse per circa un milione di euro e una serie di azioni che coinvolgono direttamente anche i Municipi. Si sono già tenuti eventi di promozione dello sport. Quello inaugurale proprio nel Municipio 4, a settembre in piazzale Gabrio Rosa. Portando varie attrezzature nelle piazze della città, si avvicinano i ragazzi allo sport che è un valido strumento di coesione sociale e veicolo di relazioni sane. Questa credo che sarà l’eredità più importante delle Olimpiadi.
Poi, sul fronte culturale, il 13 dicembre nel Municipio 4 inaugureremo anche un murales realizzato da SMOE e dedicato ai valori dello sport (è la seconda opera del progetto NULLA VIRTUS ispirato proprio dalle Olimpiadi invernali).
Una notizia recente molto attesa è stata la riapertura del Teatro della Quattordicesima. Che ruolo avrà questo spazio?
Dopo 12 anni di chiusura, abbiamo riaperto questo spazio assegnandolo a Moma Studios. Lo immaginiamo come un luogo di riferimento per il quartiere e per la città tra intrattenimento e centro di aggregazione culturale e informativa. Le linee di indirizzo che abbiamo deliberato prevedono 24 giornate gratuite l’anno: le useremo per eventi culturali organizzati dall’Amministrazione, ma anche per sostenere le realtà del Terzo Settore e le compagnie artistiche locali che qui devono poter trovare un trampolino di lancio. Abbiamo già ospitato una sessione del Forum della Cultura del Comune di Milano e presto accoglieremo un evento dedicato alle associazioni di volontariato, organizzato con l’Assessorato comunale delle Politiche Sociali.
Chiudiamo con il welfare di prossimità: come sta andando l’esperienza della “Portineria di Comunità”?
È un progetto di cui andiamo fieri, frutto della collaborazione con la Rete Italiana di Cultura Popolare. La Portineria di Comunità del parco Trapezio ha già fidelizzato 500 abitanti. È un luogo multiservizi: offre prestito libri, prestito di attrezzi e strumenti nell’Emporio “Fai da noi”, spazi dove studiare e lavorare, orientamento al lavoro con Afol e servizi di portineria. C’è una cucina di comunità per momenti conviviali, un locker. È un microcosmo che rafforza il tessuto sociale: si analizzano i bisogni del quartiere e si attivano i servizi di conseguenza, grazie a una rete di volontari e partner privati come Fondazione Cariplo, Ikea, Leroy Merlin e Lavazza. È la dimostrazione che facendo rete si risponde concretamente ai bisogni delle persone.

Le Olimpiadi si stima che porteranno complessivamente 2 milioni di visitatori e il 40% circa di turisti è atteso su Milano. L’obiettivo è consolidare questo flusso: molti visitatori scopriranno anche zone meno note della città che non godono della notorietà del centro, ma che sono in via di sviluppo, come l’area dell’Arena Santa Giulia e dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana nell’ambito del quale è stato edificato il Villaggio olimpico. Ci aspettiamo una ricaduta concreta su commercio e occupazione: queste nuove strutture avranno bisogno di lavoratori e servizi, non solo durante l’evento. Sarà fondamentale stabilizzare queste attività affinché, passata l’onda olimpica, diventino strutturali.
