Giovedì 2 ottobre, ore 21.00, si aprirà ufficialmente la 15° edizione del Festival Voci della storia, curato da Eva Musci e Antonio Zappa e organizzato dal Centro Culturale Europeo Palazzo Arese Borromeo, in collaborazione con il Comune di Cesano Maderno. Il primo appuntamento, ospitato all’Auditorium Paolo e Davide Disarò, segna l’inizio di un viaggio profondo e coraggioso nel tema scelto per quest’anno: la guerra.
Il titolo della rassegna, “Tutti gli dei sono morti tranne il dio della guerra”, è un richiamo diretto alla persistente attualità dei conflitti, non solo militari ma anche culturali, economici e tecnologici. Ad aprire simbolicamente questa edizione è Eva Musci, Direttrice artistica del Festival, con un intervento che offre una chiave di lettura del tema scelto e che si pone al tempo stesso come manifesto di intenti per l’intera rassegna.
Con uno sguardo ampio, Voci della storia si propone dunque anche quest’anno come un laboratorio di riflessione aperto, dove la storia diventa chiave di lettura per comprendere il presente. L’edizione 2025 riunisce studiosi, giornalisti, filosofi e militari per esplorare il tema del conflitto nelle sue molteplici forme, dai grandi eventi bellici del passato alle tensioni del nostro tempo, fino alle battaglie invisibili che attraversano società e istituzioni. Un percorso fatto di parole, libri e confronto, che invita il pubblico a interrogarsi sul senso della guerra oggi, sulla sua eredità e sulle sue trasformazioni.
Il primo incontro, dal titolo La guerra sempre – parte 1, vedrà protagonisti Anna Momigliano e Franco Cardini. Momigliano presenterà Fondato sulla sabbia, un viaggio nel presente e nel futuro di Israele, tra tensioni interne e nuovi equilibri regionali. Il suo sguardo indaga un Paese attraversato da profonde contraddizioni, dove convivono tradizione religiosa, innovazione tecnologica, spinte demografiche e identità in conflitto.
A seguire, Franco Cardini rifletterà su cosa significhi “costruire l’Europa”, partendo dal suo libro L’invenzione di un continente, scritto con Sergio Valzania. Dalla Lega di Delo alla Prussia di Bismarck, il volume ricostruisce l’idea – spesso frammentaria e contrastata – di un’Europa unita, interrogandosi se oggi non sia necessario più ricostruire, ma reinventare un continente alla ricerca di una voce comune.
Il giorno successivo, venerdì 3 ottobre alle ore 21.00, sempre all’Auditorium Disarò, si terrà il secondo appuntamento del Festival: La guerra sempre – parte 2. In questa serata, il generale Fabio Mini affronterà un tema controverso della geopolitica contemporanea, presentando La Nato in guerra. Il libro analizza come l’Alleanza Atlantica abbia progressivamente tradito i suoi principi originari, spingendosi oltre i propri confini territoriali e trasformandosi in uno strumento operativo al servizio di strategie globali complesse, spesso poco trasparenti.
Chiuderà la serata ancora Franco Cardini, con Quella antica festa crudele, un’opera che indaga la guerra dal punto di vista antropologico e culturale. Dal Medioevo all’età contemporanea, la guerra viene raccontata non solo come fatto storico, ma come realtà quotidiana, rito collettivo, codice morale e strumento di potere, rivelando come la sua percezione sia profondamente cambiata nel tempo.
