Sull’episodio di duplice violenza sessuale avvenuto a Sesto San Giovanni, oltre al sindaco Roberto Di Stefano, si esprime anche professor Romano Pesavento, presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda preoccupazione e ferma condanna in merito ai recenti fatti di cronaca che vedono nuovamente Sesto San Giovanni scenario di gravi episodi di violenza, con due giovani donne vittime di abusi perpetrati con l’ausilio di sostanze psicotrope.
Dinanzi a notizie di tale drammaticità, la riflessione non può esaurirsi nella constatazione del singolo reato, ma deve aprirsi a un esame più ampio, capace di interpellare la coscienza collettiva, le istituzioni, la scuola e la società civile. La violenza sessuale rappresenta non solo una violazione della dignità della persona, ma anche un attacco diretto ai principi fondamentali dei diritti umani e alla cultura della legalità che una comunità matura è chiamata a custodire.
La scuola, in particolare, ha il dovere e la possibilità di incidere profondamente sulla formazione delle nuove generazioni, non soltanto attraverso l’istruzione, ma mediante un’educazione integrale che promuova rispetto, empatia e responsabilità. È necessario un impegno educativo costante, finalizzato a decostruire stereotipi, prevenire la banalizzazione della violenza e contrastare ogni forma di sopraffazione.
Questi episodi ci interrogano sulla fragilità del tessuto sociale e sull’urgenza di progetti di prevenzione e sensibilizzazione, da realizzare in sinergia tra scuola, famiglie, istituzioni e associazioni. Non possiamo permettere che il silenzio, la rassegnazione o la paura diventino il terreno fertile sul quale attecchiscono indifferenza e disumanità.
Il CNDDU richiama con forza la necessità di diffondere una cultura dei diritti umani come fondamento del vivere comune, di rafforzare la fiducia nelle istituzioni e nella giustizia, e di tutelare le vittime affinché non si sentano sole ma sostenute da una rete solidale e consapevole.
In una società che vuole dirsi democratica, non può esserci spazio per la violenza: occorre costruire contesti educativi in cui legalità e rispetto della persona non siano valori astratti, ma principi vissuti e condivisi quotidianamente.
professor Romano Pesavento, presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani
