In occasione della Milano Design Week 2025, lo Spazio Roseto di Corso Garibaldi 95 a Milano apre eccezionalmente le porte anche durante il weekend di Pasqua alla mostra “CORPO non CORPO” di Salvatore Garau, visitabile fino a domenica 11 maggio (tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00).
Curata da Milo Goj, con un testo critico in catalogo firmato da Lóránd Hegyi, l’esposizione è organizzata da Art Relation e promossa da Roseto e Jarvés. L’iniziativa intende rafforzare ancora una volta il legame tra arte contemporanea, impresa e contesto urbano.
La mostra propone quindici grandi tele e due video, uno dei quali inedito, che mettono in dialogo la materia con l’immateriale, il visibile con l’invisibile, in una riflessione profonda sull’identità e la percezione. Un tema caro all’artista sin dalla sua prima personale da Cannaviello nel 1984, quando espose imponenti tele nere su fondi altrettanto scuri, già allora segnando un confine sfumato tra presenza e assenza.
Oggi, oltre quarant’anni dopo, quella stessa riflessione torna rinnovata in chiave poetica e plastica, in opere che superano la distinzione tra fisico e mentale, tra ciò che è tangibile e ciò che esiste solo nel pensiero. Un invito a riconsiderare il nostro modo di vedere il mondo e le infinite possibilità nascoste dietro l’apparenza.
Spicca tra le opere video l’inedito “Autoritratto” (2022), presentato per la prima volta proprio in questa occasione: un’opera immateriale eppure iperrealista, in cui l’artista sovverte la tradizione del ritratto. Qui non è più l’artista a imitare il modello, ma il modello a imitare l’artista, offrendo una riflessione folgorante sul senso dell’esistenza.
Le tele, realizzate anche su teloni pubblicitari riciclati in PVC, si distinguono per l’uso evocativo del verde e del viola sacrale, e titoli come “Università Immateriale di estrema Sapienza” invitano a riscoprire la potenza dell’immaginazione, troppo spesso sacrificata sull’altare del pensiero dominante.
Una mostra da non perdere, che unisce estetica e pensiero, materia e spirito, e regala alla città uno spazio di riflessione profondo e attuale.
