Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione e il Direttore Generale dell’INPS intervengono con fermezza per chiarire che non esiste alcun “buco” nei conti dell’Istituto, smentendo categoricamente ogni voce in tal senso. L’Istituto evidenzia come l’eliminazione di alcuni crediti contributivi sia avvenuta nel pieno rispetto dei criteri contabili e della normativa vigente, e rappresenti un passo fondamentale verso una maggiore trasparenza del bilancio.
I crediti eliminati erano già svalutati da anni
I crediti in questione – molti dei quali risalgono al periodo 2000-2015 – erano già stati classificati come inesigibili nel corso degli anni, per diverse ragioni: tra questi figurano anche quelli annullati in base alle norme sulla rottamazione delle cartelle esattoriali (con importi fino a mille o cinquemila euro).
Nessun impatto sul bilancio: il fondo di svalutazione copre tutto
A garanzia dell’equilibrio contabile, l’INPS ha ricordato che:
- Tutti i crediti eliminati sono coperti dal Fondo di svalutazione crediti, appositamente costituito e alimentato nel tempo per far fronte a questi casi;
- Le stime sull’effettiva esigibilità sono estremamente prudenziali: già nel bilancio preventivo 2025, l’INPS ha previsto un recupero di appena l’1% per i crediti fino al 2020;
- Gli impatti netti sul sistema previdenziale sono marginali, come confermato dalla relazione tecnica alla Legge di Bilancio 2023 (Legge 197/2022): appena 98 milioni di euro nel 2023 e 26 milioni nel 2024;
- L’operazione ha riguardato anche oltre 2,7 miliardi di residui passivi, contribuendo a una razionalizzazione completa e coerente del bilancio.
Le norme che hanno permesso l’eliminazione
L’intervento si basa su precise disposizioni legislative, che riguardano esclusivamente crediti molto datati:
- DL 119/2018 – 406 mila euro;
- DL 41/2021 – 5,4 miliardi di euro;
- Legge 197/2022 – 9,9 miliardi di euro.
Riscossione ordinaria in crescita
L’Istituto ribadisce che l’operazione non incide sull’efficacia della riscossione ordinaria, che anzi è in aumento: rispetto al 2023, nel 2024 si registra un incremento di quasi 4 miliardi di euro nei contributi delle aziende con gestione privata. Per il solo 2025 sono previsti accertamenti per oltre 177 miliardi di euro.
Contabilità sana e allineata agli standard
Il Consiglio di Amministrazione sottolinea come:
- Le operazioni effettuate siano parte integrante di una gestione finanziaria responsabile, basata su stime accurate, accantonamenti puntuali e regole di buona contabilità;
- Non si tratti di perdite, ma di una corretta pulizia del bilancio da crediti ormai ritenuti irrecuperabili;
- Il risultato finale è un bilancio più fedele alla realtà patrimoniale dell’Istituto, come richiesto anche dagli organismi di controllo.
Un passo avanti per trasparenza e efficienza
Conclude l’Istituto: “Questa operazione rappresenta un adeguamento necessario, volto a rafforzare ulteriormente la trasparenza e a migliorare l’efficienza amministrativa rispetto al passato”.
