Cascina Roma ha ospitato lo speech “Giustizia Smemorata” di Ciro Magni, un evento che ha saputo catturare l’attenzione del pubblico con una profonda riflessione sul ruolo della giustizia nella difesa delle donne e nella lotta alla violenza di genere.
Ispirato al celebre documentario “Processo per stupro”, trasmesso dalla RAI nel 1979, l’intervento ha messo in luce una problematica ancora attuale: il trattamento riservato alle vittime di violenza, spesso colpevolizzate invece di essere protette. Attraverso una narrazione incisiva, Magni ha evidenziato come il sistema giuridico possa talvolta trasformarsi in un ulteriore ostacolo per le donne, invece di garantire loro giustizia e tutela. Una realtà che si riflette in domande ancora troppo diffuse, come il tristemente noto “Cosa indossavi?”.
Diritti e dignità: una battaglia ancora aperta
Il tema dei diritti delle donne e delle difficoltà che ancora oggi persistono nel farli rispettare è stato il filo conduttore dell’evento. La giustizia dovrebbe essere uno strumento di protezione, non di umiliazione, eppure spesso le vittime si ritrovano ad affrontare un doppio processo: quello giudiziario e quello sociale.
Lo speech ha evidenziato l’importanza di continuare a promuovere un cambiamento culturale e legislativo che riconosca la violenza sessuale come reato contro la persona e non come un crimine che può essere “giustificato” da pregiudizi o errori di valutazione. Non è solo la legge, ma anche la società che deve evolversi per fare sì che i diritti delle donne siano finalmente rispettati e protetti in ogni contesto, dall’aula di tribunale alla vita quotidiana.
Francesca Micheli, assessora alle Pari Opportunità
Un messaggio che si lega al lavoro di Tina Lagostena Bassi, la prima avvocata italiana a difendere le donne nei processi per violenza sessuale, trasformando la loro dignità e i loro diritti in una battaglia pubblica. Il suo impegno ha segnato una svolta nel riconoscere le donne non più come oggetto di giudizio, ma come soggetti di diritto.
Un incontro che ha lasciato il pubblico con una consapevolezza rinnovata: la strada verso una giustizia davvero equa è ancora lunga, ma eventi come questo sono essenziali per continuare a interrogarsi e a cambiare prospettiva.
