Non una semplice esposizione di opere d’arte, ma il racconto di un uomo che ha trasformato un mestiere artigianale in una forma d’arte. Alfonso Cortesi. Storia di un corniciaio, in programma allo Spazio Heart di Vimercate dal 2 febbraio al 16 marzo, celebra la figura di Cortesi, un visionario che ha rivoluzionato il concetto di cornice, rendendola un elemento chiave nella percezione dell’opera d’arte.
Un viaggio nella storia e nell’arte
Curata da Simona Bartolena e Armando Fettolini, la mostra ripercorre la vita di Cortesi attraverso 40 opere di 23 artisti, documenti inediti, fotografie, cartoline, lettere e oggetti di valore storico, messi a disposizione dalla famiglia.
Accanto alle opere incorniciate dal maestro, l’esposizione ospita lavori di artisti con cui Cortesi ha instaurato un rapporto di stima e collaborazione, tra cui Enrico Castellani, Arturo Vermi, Antonio Scaccabarozzi, Agostino Bonalumi, Agostino Ferrari, Ugo La Pietra, Lucio Fontana e Antonio Calderara.
Le opere esposte sono splendide, senza dubbio: tra esse spiccano capolavori di artisti assai noti della scena milanese degli anni Sessanta e Settanta. Ma non sono loro le protagoniste. Protagonista è Alfonso Cortesi. La sua storia, le sue amicizie, il suo ruolo di collezionista, mentore, mecenate, oltre che di corniciaio. Per questo nella selezione delle opere da esporre non ha prevalso la notorietà dell’autore, ma la loro importanza nella vita di Cortesi. Opere firmate da nomi fondamentali per la scena artistica del tempo, si mescolano a lavori realizzati da artisti poco conosciuti o addirittura occasionali. Una scelta eterogenea che riflette a pieno la poliedricità degli oggetti e dei dipinti della collezione di questo visionario corniciaio con il vizio della bellezza e dall’intuito invidiabile.
Simona Bartolena, curatrice della mostra
Chi era Alfonso Cortesi?
Nato nel 1918 a Castello d’Argile, Cortesi si trasferisce a Milano negli anni ‘20 e inizia il suo apprendistato presso Egisto Marconi, innovatore dell’arte corniciaia europea. Dopo l’interruzione dovuta alla Seconda Guerra Mondiale, nel 1947 apre il suo primo laboratorio a San Siro, per poi trasferirsi a Monza nel 1950, dando il via a un’attività destinata a lasciare un segno nella scena artistica italiana.
Un artigiano, un visionario, un collezionista
Oltre alla maestria nella realizzazione delle cornici, Cortesi si distingue per la sua sensibilità artistica e l’intuito nel riconoscere talenti emergenti. Il suo laboratorio diventa un punto di riferimento per artisti, galleristi e collezionisti, in un periodo di fervente crescita culturale e artistica come quello del dopoguerra e del boom economico italiano.
Non solo artigiano, ma anche collezionista e mecenate, Cortesi acquista opere guidato dal proprio gusto estetico, senza fini speculativi, sostenendo talenti affermati e sconosciuti con la stessa passione.
Una mostra che racconta un’epoca
La selezione curata da Bartolena e Fettolini non privilegia solo i grandi nomi, ma rispecchia il gusto eclettico di Cortesi, dando spazio a opere di artisti emergenti e alla sua passione per le forme d’arte meno convenzionali, come gli Ex Voto dell’800.
“Alfonso Cortesi. Storia di un corniciaio” non è solo una mostra, ma un omaggio a un uomo che ha saputo coniugare tradizione artigianale e innovazione, contribuendo alla crescita della scena artistica italiana con un approccio ancora oggi straordinariamente moderno.
