A Milano, venerdì 10 gennaio, si terrà il primo sciopero dei trasporti dell’anno, proclamato a livello nazionale. L’agitazione coinvolgerà il personale del settore, inclusi i dipendenti Atm, su iniziativa del sindacato Confail Faisa.
Secondo una nota ufficiale dell’azienda milanese, il servizio di metro, tram e autobus non sarà garantito tra le 8:45 e le 12:45, per una durata complessiva di quattro ore, come confermato anche dal portale del Ministero dei Trasporti.
Le ragioni dello sciopero
I dipendenti Atm protestano per diverse problematiche legate alla professione, evidenziando “forti preoccupazioni per l’allontanamento dalla figura del conducente di linea e per la disaffezione verso il settore dei trasporti”. Al centro delle rivendicazioni anche questioni economiche, come contratti collettivi nazionali giudicati sempre meno vantaggiosi, e temi legati alla sicurezza sul lavoro.
In una nota diffusa dal sindacato Confail Faisa, si sottolinea che “l’ultimo accordo sottoscritto da alcune organizzazioni sindacali rappresenta un ulteriore affronto alla dignità dei lavoratori”. Tra i motivi di dissenso emergono: stipendi ritenuti inadeguati rispetto all’aumento del costo della vita, condizioni di lavoro insostenibili, e pratiche aziendali considerate oppressive.
Disagi anche negli aeroporti
Oltre ai trasporti urbani, sono attesi disagi negli aeroporti milanesi. Ost Cub Trasporti ha annunciato uno sciopero di 24 ore che coinvolgerà il personale delle società Sea e Airport Handling, operanti negli scali di Linate e Malpensa.
Anche il settore ferroviario sarà interessato dall’agitazione. I lavoratori di Rfi responsabili degli impianti e delle infrastrutture aderiranno a una protesta organizzata da Cobas lavoro privato e Coordinamento ferrovieri, con una durata di 24 ore a livello nazionale.
Conclusioni
L’agitazione rischia di mettere a dura prova la mobilità a Milano e in altre città italiane. I cittadini sono invitati a pianificare i propri spostamenti con largo anticipo, tenendo conto dei disservizi annunciati.
