Milano ricorda la Resistenza non armata e il sacrificio di centinaia di migliaia di combattenti italiani, ufficiali, sottufficiali e soldati che rifiutarono di unirsi alle truppe della Repubblica di Salò e del Reich. Catturati dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943 furono privati dello status di prigionieri di guerra e ridotti a internati militari così da poter essere deportati nei campi di concentramento. In molti vi trovarono la morte a causa di maltrattamenti, stenti e malattie. E molti ancora non sopravvissero dopo il ritorno in patria.
Dal 7 novembre al 13 dicembre, al Circolo Arci Corvetto (via Oglio 21), questo momento della storia sarà documentato e raccontato da una mostra fotografica, con scatti originali dell’epoca. Realizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Ex Internati nei lager nazisti (ANEI) ha ricevuto il patrocinio e il contributo del Comune di Milano nell’ambito del progetto Milano è Memoria. Insieme alla mostra sono in programma anche una conferenza con interventi di storici e accademici, performance teatrali e l’incontro coi i figli e le figlie di alcuni di questi eroici militari.
Milano conserva un legame particolare con questi uomini. Si calcola che almeno 15mila internati fossero originari dell’area milanese, un migliaio dei quali morti o nei lager. Nel Tempio Civico di San Sebastiano, a Milano in via Torino 28, è custodita dal 1970 l’urna dell’Internato Ignoto, giunta in città dalla Germania nel 1952. Accanto all’urna è esposta la bandiera storica di Anei Milano.
Gli IMI sono stati una parte cospicua dei militari (ufficiali, sottufficiali e soldati) catturati dopo l’armistizio in Italia e su tutti i fronti di guerra. La grandissima maggioranza degli internati rifiutò di combattere per il Reich nazista o per la Repubblica sociale italiana di Benito Mussolini. Cosicché fu loro tolto lo status di prigionieri di guerra e venne attribuito quello di “internati militari”, in modo da privarli della protezione garantita dai trattati internazionali dell’epoca. Con la complicità di Mussolini, furono rinchiusi in molti lager e utilizzati nel lavoro coatto come “schiavi di Hitler”.
Il numero di coloro che dissero no al nazismo e al fascismo oscilla tra 600 e 700mila. Nei lager furono assassinati o morirono di stenti, malattie e fatica circa 50.000 militari; altri ex internati morirono dopo il rientro in patria a causa delle patologie contratte a causa della prigionia.
Di certo, la scelta del no fu dettata da una coraggiosa ribellione contro il fascismo, che aveva segnato la loro gioventù. E la decisione di rischiare la vita rimanendo nei lager fu un comportamento inequivocabile di Resistenza non armata, che privò le forze armate nazifasciste di centinaia di migliaia di combattenti.
Il programma
- Giovedì 7 novembre alle ore 18.30, sarà inaugurata l’iniziativa varata da Arci Corvetto e Anei Milano – con l’appoggio di molte associazioni ed enti dell’area metropolitana milanese (vedere la locandina allegata) – con la presentazione di due mostre fotografiche sugli IMI, che resteranno esposte fino al 13 dicembre nei locali del Circolo. Una mostra è stata realizzata dall’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (Anpc), l’altra è stata prodotta dalla sezione di Rho dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi). Saranno esposte anche alcune lettere originali inviate dagli internati ai familiari; inoltre verranno proiettati alcuni documentari dedicati agli IMI.
All’inaugurazione parteciperanno i rappresentanti degli enti locali (la vicesindaca del Comune di Rho, Maria Rita Vergani; il coordinatore di “Milano è memoria” per il Comune di Milano, Luca Gibillini; l’assessore alla Cultura del Municipio 4, Giacomo Perego), del Tempio civico di San Sebastiano e delle associazioni che hanno sostenuto l’iniziativa. - Sabato 23 novembre, dalle ore 09.30 alle 13.30, si svolgerà la conferenza intitolata “L’odissea degli internati militari: la guerra, la deportazione, il ritorno”, con interventi (nell’ordine) degli storici Valentina Villa (Università Cattolica di Milano), Marco Cuzzi (Università degli Studi di Milano) e Barbara Bracco (Università degli Studi di Milano Bicocca). Alla conferenza parteciperanno anche gli studenti di alcune scuole superiori milanesi.
- Mercoledì 27 novembre, dalle ore 9.30 alle 13.30, si svolgerà un workshop rivolto ai volontari di Arci Servizio Civile (ASC Aps).
- Venerdì 29 novembre, alle ore 21.30, spettacolo della compagnia teatrale GURB, dal titolo “Le scarpe mi stanno strette. L’ingegno degli IMI nei campi di prigionia”.
- Venerdì 13 dicembre, alle ore 21, performance teatrale di Sveva Tedeschi (figlia del grande attore milanese Gianrico Tedeschi, ex IMI) dal titolo “Quando recitare nel lager era questione di vita o di morte”. Seguiranno alcune brevi testimonianze di iscritti ad Anei Milano, che ricorderanno la storia del loro familiare internato.
