Entro nel negozio Antiquariando di Giovanni De Santis in punta di piedi. Mi sento decisamente un elefante in una cristalleria. Lui lo capisce al volo: “Stai tranquilla” mi dice ridendo e con quel suo tono affabile. Ma ho paura di rompere una lampada Lampada Uovo e di passare i prossimi 10 anni a ripagarla.
Mi invita a sedermi: guardo con perplessità la Poltrona Margherita che arriva direttamente dagli anni ‘50. “Non si rompe, tranquilla”. Mi fido e mi siedo con reverenza. Il tempo delle domande è arrivato.
Com’è nato Antiquariando?
Antiquariando è uno spazio a Milano che propone arredamento di tendenza, antiquariato e modernariato. Nello showroom di via Sangallo
30 puoi incontrare pezzi di grande prestigio e di forte emozione, mobili, quadri, oggettistica, vetri e modernariato d’autore, oltre che l’esposizione della mia vasta collezione di scatole di latta.
Gli brillano gli occhi mentre ne parla.
Qual è stata la motivazione che ti ha spinto ad avviare un’azienda nel settore dell’antiquariato?
Sono cresciuto con un’indole da collezionista senza la consapevolezza di esserlo e, poco più che ventenne, ho iniziato la mia carriera nel mondo dell’antiquariato grazie all’incontro con G. L., un collezionista e mercante antiquario che è diventato mio mentore e guida. In quel momento è esplosa dentro di me una curiosità e un’energia che mi hanno portato ad assorbire e immagazzinare nozioni e informazioni.
A quel punto, liberando lo spirito collezionistico che avevo dentro, ho cominciato a girare per mercatini, comprare, sbagliare, imparare… A quell’epoca lavoravo come dipendente, ma iniziava anche la mia carriera come commerciante, finché un giorno capii che quello che facevo non era quello che volevo fare. A quel punto il passo di aprire un negozio fu breve. Nel 2004 è nato Antiquariando, che in breve tempo è diventato un punto di riferimento per collezionisti e per acquistare arredi e oggetti di design rari e preziosi.
Cosa ti caratterizza o ti distingue dalla concorrenza?
La trasparenza mi caratterizza. I miei clienti fidelizzati sanno che da me troveranno sempre pezzi autentici e originali, sui quali ogni intervento è dichiarato. Inoltre, la passione per questo lavoro, fa sì che mia la ricerca dell’originalità e dell’unicità, ancora dopo tanti anni, sia ancora attenta e vivace.
Come selezioni gli oggetti da includere nel tuo inventario? Hai una preferenza per un determinato periodo storico o stile artistico?
La ricerca e la selezione sono due fasi molto importanti, ma anche delicate. Cerco nelle aste, nei mercatini, negli annunci, ma anche attraverso pubblicità raggiungo privati che mi chiamano e mi accolgono nelle loro case. Non sai mai ciò che potrai trovare.
Fare pronostici o accettare ordini è praticamente impossibile.
Sono sempre vigile per non farmi scappare lampade degli anni ‘50, per esempio, il periodo che preferisco.
Sono letteralmente seduta sul suo periodo storico preferito: ho un sussulto.
Quali sono le sfide più comuni nel mondo dell’antiquariato e come le affronti nella tua attività?
Oggi come oggi, il nostro mondo è stato inquinato da falsari e pirati del commercio. Per questo una delle sfide più comuni, è sicuramente quella di riuscire a proteggersi dai falsi.
Arrivo da anni di studio e ricerca che mi hanno portato a specializzarmi nell’ambito del modernariato diventando un esperto conoscitore di design, arredi, complementi e illuminazione del Novecento. Conoscenza ed esperienza sono questi gli strumenti per scoprire oggetti falsi.
Quali sono i trend attuali nel mondo dell’antiquariato e come influenzano la tua attività?
Il nostro lavoro è influenzato, come ogni settore, dalle mode e dalle riviste di settore che parlano dei nuovi trend e delle nuove correnti. Dobbiamo sempre aggiornarci e drizzare le antenne se vogliamo che i nostri affari non calino. Solo seguendo i trend riesci a stare sempre sul pezzo.
Questo è il momento degli anni ‘70. Un periodo per il design italiano, florido e produttivo, benché io non lo ami particolarmente – mi confessa sorridendo – ma il commercio è diverso, quindi mi adeguo.
E poi arriva la TV…
Nel 2021 sono entrato a fare parte della squadra dei mercanti della trasmissione televisiva di successo “Cash or Trash” in onda sul Nove, durante la quale ho avuto l’opportunità di affiancare importanti professionisti del settore come Roberta Tagliavini, Giano Del Bufalo, Stefano D’Onghia, Ada Egidio e Federico Bellucci.
Un’esperienza che mi ha arricchito e divertito: trovo che la trasmissione abbia avuto la capacità di avvicinare più gente possibile al meraviglioso mondo del Vintage e del design.
La trasmissione ha portato anche un aumento dei follower su @antiquariando_milano.
Hai progetti futuri?
Proiettandomi al futuro non vedo particolari cambiamenti, mi sono cucito addosso la mia attività e ne sono felice per quel che oggi è.
Magari uno spazio più grande, un paio di persone ad aiutarmi e sempre meno fatica fisica, da lasciar fare a qualcun altro.
Insomma, diciamo che nel futuro immagino la mia ditta ingrandita e florida.
Infine, quali sono le tue passioni personali legate all’antiquariato e cosa ti affascina di più di questo settore?
La mia grande passione, dato il programma televisivo a cui partecipo, è nota a tutti.
Colleziono scatole di latta antiche. Sono tanti anni, forse 30, che le raccolgo. Ormai ho perso il conto… Penso di aver superato i 1000 pezzi.
Ma riuscire a scovare un piccolo tesoro in mezzo a cumuli di merce d’ogni tipo, nei mercatini domenicali, è ancora una delle cose che mi emoziona di più.
Ora il suo sorriso è quello di una persona felice, soddisfatta della sua attività, di ciò che ha costruito e della competenza che gli viene riconosciuta al di là delle telecamere. Forse è proprio questo il segreto di fare impresa: trasformare la propria passione in professionalità.




