Nell’era digitale in cui viviamo, le dating app stanno rapidamente diventando uno strumento sempre più diffuso per incontrare potenziali partner romantici. Queste piattaforme offrono un’opportunità unica di connessione e incontro, ma allo stesso tempo sollevano questioni complesse legate alla psicologia umana. In questo articolo il dottor Simone Sottocorno, Direttore Clinico di InTerapia s.r.l., esplora le dinamiche psicologiche che circondano queste applicazioni, analizzando sia gli aspetti positivi che i limiti e le sfide che esse presentano.
Un nuovo modo di connettersi
Le dating app hanno rivoluzionato la scena degli appuntamenti, rendendo più accessibile l’incontro con nuove persone. L’anonimato relativo e la possibilità di presentarsi attraverso profili curati sino all’ultimo dettaglio – mai casuale – offrono un senso di controllo e padronanza, con un effetto certamente rassicurante. Le persone possono esprimere le proprie preferenze, i propri hobby e valori personali in modo da attirare individui simili o compatibili, garantendo di fatto una selezione a priori dei potenziali partner.
Tuttavia, questa facilità di connessione può portare rapidamente (ed è già così, di fatto) ad una certa superficialità nelle interazioni. Gli utenti possono infatti trovarsi a valutare rapidamente le persone in base alle loro fotografie ed alle brevi descrizioni personali, rischiando certamente di perdere sfumature importanti della complessa e sfaccettata personalità dell’individuo e dell’eventuale compatibilità/incompatibilità reale.
La complessità delle aspettative
Un aspetto psicologico critico delle dating app riguarda le aspettative che gli utenti tendono a sviluppare nei confronti dei potenziali partner; si rischia di infatuarsi di una rappresentazione ideale, costruita nell’immaginazione a partire da informazioni selezionate e da impressioni ricevute attraverso fotografie accuratamente scelte, che si può però discostare anche di molto dalla realtà della persona, impossibilitata nelle interazioni naturali a presentare sistematicamente solo parti di sé ritenute socialmente accettabili e desiderabili. L’esposizione a profili “curati” e idealizzati potrebbe quindi portare gli utenti a cercare una perfezione che non esiste nella realtà. Questo può influenzare negativamente la propria autostima ed il senso di autovalutazione, vittime di un ingiusto confronto.
L’ampia gamma di opzioni disponibili nella scelta del potenziale partner può portare inoltre ad un fenomeno noto come “paralisi della scelta”, in cui l’individuo fatica a prendere una decisione a causa dell’abbondanza di possibilità. Questo può generare anche ansia e un senso di frustrazione.
Il ruolo delle emozioni
Le interazioni sulle dating app possono suscitare una serie di emozioni, dalla gioia dell’ottenere un match con il partner desiderato all’ansia nell’attesa di una risposta che non arriva.
L’assenza di contatto fisico può creare uno spazio in cui le emozioni sono amplificate e regolate e significate soggettivamente in modi molto diversi. Gli scambi digitali possono portare a una connessione emotiva iniziale, ma è importante considerare che le emozioni “online” potrebbero non riflettere completamente la realtà “offline”, esponendo ad un senso di delusione derivante dalla discrepanza tra virtuale e reale.
Affrontare le sfide
Molte dating app stanno cercando di affrontare alcune delle sfide psicologiche associate alla loro piattaforma: alcune offrono infatti funzioni per favorire conversazioni più significative e profonde, riducendo l’accento sulla mera attrazione fisica, altre invece cercano di promuovere profili digitali più autentici e trasparenti, contribuendo a ridurre il processo di idealizzazione eccessiva precedentemente descritto.
In conclusione è possibile affermare che le dating app rappresentino un riflesso delle complesse dinamiche psicologiche che caratterizzano le interazioni umane, offrendo opportunità di connessione ed incontro, ma richiedendo al contempo anche un’esplorazione consapevole delle aspettative, delle emozioni e delle sfide che presentano. Gli utenti possono beneficiare di un approccio equilibrato che incoraggi l’autenticità e la consapevolezza, sia nell’esplorare nuove relazioni che nel coltivare connessioni significative.
Dott. Simone Sottocorno
Direttore Clinico di InTerapia s.r.l.
