Martedì 28 marzo alle 20.30 presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano si esibisce il Quartetto Arod, giovane ensemble francese, con un programma che ne esalta tanto le capacità tecniche quanto le sfumature interpretative: il Quartetto op. 10 di Debussy, Al Asr del compositore franco-libanese Attahir – tra i nomi più interessanti della scena contemporanea – e il Quartetto n.3 op 44 di Mendelssohn Bartholdy.
Una delle particolarità del programma è rappresentata dalla scelta di eseguire composizioni che gli autori hanno realizzato all’età di 30 anni. Il Quartetto op. 10 di Claude Debussy, in quattro movimenti, è conosciuto per essere rimasto l’unico esempio in tutta la sua produzione cameristica, ma soprattutto per la sensualità tematica, l’innovazione linguistica e l’utilizzo della struttura ciclica, strada sterrata che il compositore deciderà di percorrere altre volte durante il suo percorso artistico. L’opera è stata composta tra il 1892 e 1893.
Al Asr, commissionata proprio dal Quartetto Arod nel 2017 ad un ventottenne Benjamin Atthair, in linea con la maggior parte della sua letteratura si colloca come un momento di fusione tra diversi mondi: tradizione classica e linguaggio seriale, oriente e occidente. Al Asr è una parola araba che indica cinque momenti di preghiera all’interno della giornata. Conclude il programma il Quartetto n. 1 in re maggiore op. 44 n. 1 composto da Felix Mendelssohn Bartholdy nel 1838 a 29 anni mosso da ambizioni sperimentali sotto l’influsso beethoveniano. L’opera è caratterizzata da grazia e vivacità di spirito, tipiche del suo primo stile compositivo.
Il Quartetto Arod è composto da Jordan Victoria (primo violino), Alexandre Vu e Tanguy Parisot (viola) e Jérémy Garbarg (violoncello). In soli 10 anni di carriera, l’ensemble, ha raggiunto traguardi straordinari e il riconoscimento di pubblico e critica grazie a un’intensa attività concertistica e discografica.
