Dal 2014 Regione Lombardia approva ogni anno una delibera per determinare il tetto massimo dell’indicizzazione applicabile a tutti i contratti del Trasporto pubblico locale (Tpl) di gomma e ferro. Per quest’anno, a causa dell’inflazione galoppante, il valore dell’aggiornamento Istat dei corrispettivi dei contratti di tutto il Tpl lombardo è stato fissato al 7,64%. È questa, la premessa metodologica necessaria per affrontare il tema delle tariffe del Tpl in Lombardia.
Per quanto riguarda le competenze dirette di Regione e quindi i biglietti ‘Io viaggio ovunque in Lombardia’(Ivol), ‘Io viaggio ovunque in provincia’ (Ivop) e quelli ferroviari, il tetto massimo in applicazione a biglietti e abbonamenti in essere è stato più che dimezzato. Alla percentuale prevista infatti sono state applicate decurtazioni derivanti dalle verifiche del raggiungimento degli obiettivi qualitativi fissati da Regione. Ciò, nei fatti ha calmierato l’adeguamento massimo applicabile dai gestori del servizio Tpl e, nello specifico, un 3,82% per il servizio ferroviario, mentre per le tessere ‘Io viaggio ovunque in Lombardia’, ‘Io viaggio ovunque in provincia’ e il settore su gomma dell’1,91%.
L’assessore regionale ai Trasporti, Infrastrutture e Mobilità sostenibile.
Questo vale però solo per i titoli che afferiscono direttamente a Regione Lombardia, mentre tutte le agenzie del Tpl, in particolare quelle di Milano e Bergamo, hanno potuto decidere in autonomia se, come e quanto applicare l’adeguamento Istat e quindi i ritocchi alle tariffe.
Alla luce degli aumenti scattati oggi a Bergamo e al momento ancora congelati a Milano ribadisco che le agenzie, e di riflesso i due Comuni coinvolti, potevano assumere altre decisioni. Del resto, era difficile applicare dei correttivi a ribasso perché le agenzie del Tpl di Bergamo e Milano non si sono mai impegnate a stabilire di anno in anno i parametri di qualità da raggiungere. Senza questi standard, come da regolamento regionale, le agenzie non possono infatti agire per il contenimento dell’indicizzazione Istat che, ricordo, è previsto in tutti i contratti sottoscritti con le aziende di trasporto locali. Contratti come quelli tra Regione e Trenord che seguendo quest’ottica di trasparenza hanno consentito di calmierare l’adeguamento delle tariffe legato all’inflazione e che senza i parametri di qualità introdotti da Regione sarebbe stato ben più alto.
