Un’alba bellissima ha accolto Cristian Ciardi, giornalista piemontese che stiamo seguendo nel suo percorso verso Camino de Santiago, all’inizio della tappa 20, da San Martín del Camino ad Astorga, una distanza di 26 chilometri
Lasciamo l’albergue alle 7 in punto, dopo qualche chilometri fuori da San Martin ci voltiamo a goderci l’alba.
Proseguiamo ad un buon ritmo e in circa 2 ore percorriamo 9 chilometri superando il caratteristico pueblo di Hospitalde Orbigo con il suo ponte medievale.
Si tratta di un ponte del XIII secolo che servì e serve tuttora come punto di passaggio verso Santiago de Compostela nel cammino percorso dai pellegrini.
La leggenda di Don Suero
Si narra che su questo ponte un cavaliere di León affrontò in un duello gli stranieri che lo volevano attraversare per sciogliere una promessa di schiavitù con la sua amata donna Leonor, per la quale avrebbe dovuto digiunare ogni giovedì e portare al collo una pensante catena di ferro. Doveva rompere 300 lance. Non ci riuscì, ma i giudici della giostra ricompensarono don Suero liberandolo dalla catena. Per questo motivo, il ponte è noto come il passaggio dell’onore: Passo Honroso.
Usciti da Orbigo arriviamo ad un bivio e decidiamo di prendere la variante per non dover più costeggiare la la statale.
Si passa tra paesino di campagna e strade sterrate che costeggiano boschi e colture.
Si alternano le salite e le discese, sembra di essere tornati ai primi giorni in Navarra e Rioja.
A poco meno di 7 chilometri dal fine tappa arriviamo a La Casa de Los Dioses, una piccola “fincha” senza luce né acqua ma con tutta l’ospitalità di David. Un uomo di Barcellona che ormai da 13 anni vive di condivisione.
Una sorta di asceta che mette a disposizione tutto ciò che si trova nella sua casa.
Chiunque arriva può lasciare ciò di cui non necessita o prendere ciò che necessita.
A differenza degli altri donativi, non bisogna lasciare un’offerta in denaro. In realtà non bisogna lasciare proprio nulla.
Devi solo servirti. E se non ti serve, lasci.
Passiamo più di mezz’ora a parlare, e mi prende un’emozione incredibile. I suoi occhi, il suo modo di intendere la vita, talmente lontano dal nostro stile di vita troppo materiale.
Purtroppo bisogna riprendere il viaggio, sono costretto anche se mi sarebbe piaciuto davvero fermarmi per un po’ di tempo.
Mi ricorda un po’ Thoreau e l’introduzione a Walden, vita nei boschi: “Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, affrontando solo i fatti essenziali della vita, per vedere se non fossi riuscito a imparare quanto essa aveva da insegnarmi e per non dover scoprire in punto di morte di non aver vissuto”.
Dopo questa divagazione ascetico-letteraria, iniziamo la discesa verso Astorga e rientrano nella società.
Dopo esserci sistemati nell’albergue ed aver riposato fino a sera.
Usciamo per visitare la cattedrale, ma soprattutto lo splendido palazzo episcopale di Antòn Gaudì.
Si rientra per cena e poi subito a letto… Da domani si riprende con le tappe di montagna. La Galizia si avvicina.
Cristian Ciardi, giornalista impegnato nel Cammino di Santiago
Cristian si prepara alle tappe successive.
Contatti
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