Il Comune di Milano faccia un passo indietro sulla decisione di dare in concessione per 20 anni la storica Palazzina Liberty di Largo Marinai d’Italia intitolata alla memoria di Dario Fo e Franca Rame. Lo chiede una mozione della Lega che verrà discussa domani sera nella seduta del Consiglio di Municipio 4. Il documento è stato presentato da Paolo Guido Bassi, vice-commissario del Carroccio in città e capogruppo in Municipio 4.
Palazzo Marino – spiega – alla fine del 2021 ha approvato le linee guida per la pubblicazione di un bando finalizzato a trovare un concessionario. Una scelta calata dall’alto, senza il minimo coinvolgimento del territorio e senza tenere in considerazione il fatto che questa è l’unica struttura del nostro Municipio che può ospitare iniziative di un certo tipo o riunire in un unico posto 200 persone.
Paolo Guido Bassi, vice-commissario del Carroccio in città e capogruppo in Municipio 4.
L’avviso pubblico non è ancora stato fatto, quindi c’è tempo e modo per un ripensamento.
Mi auguro che dal Consiglio di Municipio arrivi un segnale forte nei confronti dell’amministrazione comunale, anche da parte del centrosinistra. La Palazzina deve rimanere a gestione comunale, aperta alle iniziative delle associazioni di zona e del Municipio, come è sempre stata. E’ una location molto richiesta e frequentata, ma non si può fare ‘cassa’ su qualsiasi cosa. Qui non siamo di fronte a una realtà da rilanciare o troppo difficile da gestire senza l’aiuto di un privato. Servono sì dei lavori di manutenzione straordinaria e di adeguamento, ma sono stati stimati dal Comune stesso in circa 1,2 milioni, una cifra tutto sommato contenuta in relazione al bilancio milanese e meritevole di essere spesa vista la funzione pubblica che svolge. Le concessioni non vanno demonizzate tout court, bisogna saper discernere a seconda dei casi. E in Zona 4 abbiamo diversi precedenti che possono farci riflettere in un caso e nell’altro.
Contro la privatizzazione della struttura si sono espressi, in maniera bipartisan, anche alcuni ex assessori comunali come Stefano Zecchi (Giunta Albertini) e Franco D’Alfonso (Giunta Pisapia).
Mi auguro che su questo documento ci possa essere un’ampia convergenza con l’obiettivo di conservare la piena fruibilità di questo luogo, che altrimenti senza nulla togliere anche all’eventuale disponibilità del concessionario, verrebbe ridotta. Più che l’ennesimo posto radical chic dove andare a bere l’aperitivo, crediamo che alla zona serva mantenere un palco per le iniziative del territorio e delle associazioni di quartiere.
