Ricorrente è il caso di un erede, solitamente il figlio più vicino al de cuius, che con delega bancaria, dispone a proprio piacimento del conto corrente dell’anziano genitore, fino a svuotarlo.
La sottrazione di somme dal saldo di conto corrente viene generalmente scoperta dagli altri eredi solo dopo il decesso del genitore.
In effetti, è con la morte del defunto l’erede non delegato scopre l’entità del patrimonio lasciato dal proprio caro.
Alla morte di un proprio caro, gli eredi possono richiedere copia di tutte le movimentazioni bancarie per il tramite di una richiesta agli Istituti di Credito presso i quali il de cuius intratteneva rapporti.
Questo diritto è riconosciuto agli eredi in quanto subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi del defunto.
L’erede che scopre che il conto corrente del defunto è stato prosciugato da operazioni effettuate con delega bancaria dall’altro erede può agire in giudizio attivando l’azione di rendiconto.
Questa azione ha lo scopo di ottenere la restituzione da parte del delegato del conto corrente degli importi incamerati da quest’ultimo che non sono riconducibili ad esigenze personali del de cuius e che, presumibilmente, sono stati utilizzati per scopi personali del delegato. Alessandra Giordano ed Elena Laura Bini, Avvocati titolari dello Studio Legale Lambrate
Lo Studio Legale Lambrate effettua esami e valutazioni del singolo caso concreto, mediante un’analisi approfondita degli estratti di conto corrente del de cuius e delle esigenze di vita del cuius al fine di ricostruire se gli importi sottratti fossero o meno riconducibili alle esigenze personali del de cuius.
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