Il 13 agosto scadono i termini per la denuncia delle specie aliene, a renderlo noto è l’ATS Città Metropolitana di Milano.
Il 14 febbraio 2018 è entrato in vigore il Dlgs L.230/2017 del ministero dell’Ambiente che adegua la normativa nazionale al regolamento UE per prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive.
Il dipartimento veterinario di ATS Città Metropolitana di Milano ricorda che il decreto stabilisce che chi detiene uno o più esemplari inclusi nelle liste delle specie considerate “aliene” (gli elenchi sono consultabili al sito http://www.specieinvasive.it) è tenuto a farne denuncia, con apposito modulo, presso il ministero dell’Ambiente entro il 13 agosto 2018.
Le specie esotiche invasive possono causare l’estinzione delle specie tipiche dei nostri territori, danneggiare irrimediabilmente l’habitat che occupano o avere notevoli impatti sanitari, a causa della trasmissione di allergie o malattie attraverso i continenti, sia all’uomo che alle altre specie animali e vegetali.
Attualmente, l’elenco europeo delle specie invasive comprende 49 specie, di cui 33 già presenti in Italia. Molte non sono conosciute ma altre vivono nelle nostre case come animali da compagnia, solo perché fino ad oggi sono state facili da reperire: la più famosa è la tartaruga (testuggine) palustre americana, (nome scientifico: Trachemys scripta). Questo rettile, la cui caratteristica sono due macchie rosse, gialle o arancioni dietro agli occhi, è estremamente diffuso su tutto il territorio nazionale pertanto è essenziale che tale notizia possa essere diffusa presso tutti i proprietari di questi animali. La denuncia è importante innanzitutto per legittimare il possesso dell’animale ma anche per permettere di sapere quanti “alieni” ci sono nelle nostre case e così dare una dimensione al fenomeno e adottare, per il futuro, adeguate misure di protezione.
È bene inoltre sapere che la mancata denuncia, entro il termine del 13 agosto, o l’abbandono sono passibili di sanzione: la mancata denuncia comporta una sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 150 a 20.000 euro; l’abbandono è punito con l’arresto fino a tre anni o con l’ammenda da 10.000 a 150.000 euro.
