La domanda ricorre spesso, soprattutto quando in famiglia c’è una persona anziana che necessità di assistenza da parte di persone terze.
In alcuni casi i familiari hanno scoperto solo successivamente che queste terze persone avevano ottenuto dall’anziano anche ingenti elargizioni di denaro. Questo perché con l’avanzare dell’età la lucidità e le capacità di autodeterminazione di una persona possono subire compromissioni.
Oltre alla tutela penale, la Legge prevede un importante strumento di tutela che ha natura proprio assistenziale: l’amministrazione di sostegno.
L’amministrazione di sostegno è uno strumento che si rivolge a soggetti che non sono in grado di badare a sé stessi e ai loro interessi, anche di natura patrimoniale, sebbene non siano affetti da una totale compromissione delle loro capacità volitive.
In altri termini, non è necessario che l’anziano sia incapace di intendere e di volere per richiedere questo beneficio. In ogni caso, è bene ampiamente documentare le motivazioni che fondano la richiesta di applicazione della misura, mediante anche la produzione di certificati medici.
L’amministratore di sostegno nominato dal Tribunale ha l’obbligo di gestire le risorse economiche dell’anziano nel suo esclusivo interesse, con l’obbligo, peraltro, di deposito in tribunale di rendiconto annuale.
Alessandra Giordano ed Elena Laura Bini, Avvocati titolari dello Studio Legale Lambrate
Contatti:
lo Studio Legale Lambrate effettua esami e valutazione del singolo caso concreto. Per informazioni e approfondimenti telefonare al numero 02/39562550 o scrivere a info@studiolegalelambrate.it
