Nella serata del 28 febbraio alcuni ignoti si sono introdotti mediante effrazione nella Scuola Primaria di Riozzo e dopo aver manomesso il sistema antintrusione – regolarmente inserito – hanno tagliato con un flessibile l’armadio blindato dal quale hanno sottratto 24 device (tra laptop e notebook) in dotazione al corpo docente per la gestione delle attività didattiche.
L’Amministrazione si è immediatamente attivata per realizzare una serie di sopralluoghi – in stretta collaborazione con la Dirigente Scolastica, l’Istituto di Vigilanza e le Forze dell’Ordine – con l’obiettivo di raccogliere informazioni e poter quindi costruire un quadro preciso dell’accaduto. Sulla base di queste informazioni è in corso di presentazione – da parte dell’IC Frisi – la regolare denuncia alle Autorità Competenti, in modo che si possa dare il via alle indagini parallelamente alle molte già in corso a seguito dei numerosi episodi analoghi che hanno colpito – negli ultimi mesi – i plessi scolastici dei nostri territori e di tutta Italia.
L’Amministrazione si è inoltre immediatamente attivata per la sistemazione degli spazi coinvolti, in modo che il furto possa diventare presto solo un brutto ricordo. Nel frattempo, in accordo con la Dirigenza Scolastica, abbiamo anche deciso di ridefinire, potenziandole, le misure di sicurezza del plesso soprattutto in relazione alla presenza di bande organizzate che stanno prendendo di mira le scuole. Tutti gli Istituti scolastici, infatti, hanno potenziato significativamente le proprie dotazioni in tecnologia, presenti in misura decisamente inferiore prima della pandemia da COVID-19, rendendosi purtroppo negli ultimi tempi più “appetibili” per queste bande di criminali.
Non possiamo esimerci da una ferma stigmatizzazione di questo gesto, che ci indigna profondamente: i computer non sono stati rubati “alla scuola Primaria”, sono stati sottratti a Giulia, Marco, Riccardo, Elisa… a più di 280 bambini che, ogni giorno, anche grazie a quelle attrezzature imparano, crescono e includono, dal momento che tra i materiali rubati risultano anche computer dedicati a bambini con certificazioni cognitive o disturbi dell’apprendimento.
È stato perpetrato un atto vergognoso che impoverisce non solo l’Istituzione scolastica ma l’intera nostra Comunità, poiché è proprio a scuola che inizia il processo di formazione dei nostri giovani cittadini.
Da parte nostra, la garanzia di aggiornamenti puntuali sull’evolversi della situazione, compatibilmente con la doverosa protezione delle informazioni utili riservate agli inquirenti.
