Il futuro dello storico stabilimento Candy di Brugherio (MB) è al centro di un’intensa discussione a seguito della crisi aziendale che sta interessando l’impianto. L’azienda, di proprietà del gruppo cinese Haier, ha firmato un accordo con le rappresentanze sindacali lo scorso 29 gennaio, stabilendo la cessazione della produzione di elettrodomestici “bianchi” entro il 30 giugno 2025. L’accordo prevede la riduzione della forza lavoro, con circa 50 esuberi sui 160 occupati attuali.
La situazione dello stabilimento Candy di Brugherio
Lo stabilimento di Brugherio, attivo da oltre 60 anni e che si estende su una superficie di 44.000 metri quadrati, vedrà una trasformazione significativa nei prossimi mesi. L’accordo firmato tra Haier e i sindacati prevede un cambiamento radicale nella vocazione produttiva del sito. Nonostante la chiusura della produzione di elettrodomestici “bianchi”, lo stabilimento continuerà a operare in tre settori: logistica, produzione di semi-lavorati per i mercati esteri e rigenerazione di elettrodomestici usati.
Per quanto riguarda la logistica, le attività che oggi si svolgono nei siti di Telgate (BG) e Broni (PV) saranno trasferite a Brugherio, contribuendo così a preservare parte dell’occupazione. Il personale che continuerà a lavorare nella nuova configurazione del sito beneficerà di programmi di riqualificazione professionale che inizieranno nei prossimi mesi.
Le preoccupazioni dei lavoratori e delle istituzioni locali
Durante l’audizione, sono emerse le preoccupazioni dei sindacati e dei rappresentanti istituzionali. Il Direttore relazioni istituzionali di Haier, Karim Bruneo, insieme ad altri dirigenti dell’azienda, ha illustrato il piano aziendale, ma alcuni Consiglieri, tra cui Onorio Rosati (Alleanza Verdi e Sinistra), hanno espresso forte preoccupazione per i lavoratori destinati al licenziamento, compresi quelli dell’indotto e delle cooperative che operano nei siti di Telgate e Broni, che potrebbero essere smantellati o ridotti.
Altri Consiglieri, come Luigi Ponti (PD) e Paola Pizzighini (Movimento 5 Stelle), hanno sollecitato ulteriori chiarimenti sul piano di riconversione proposto dall’azienda e sulle tempistiche previste per la sua attuazione. Martina Sassoli (Lombardia Migliore) ha chiesto se fosse previsto un cambiamento nei contratti di lavoro per i dipendenti ricollocati nel settore logistico.
Gli investimenti e il futuro del marchio Candy
Una domanda che ha suscitato molta attenzione è stata quella di Jacopo Dozio (FI), che ha chiesto a Haier come siano stati spesi i 150 milioni di euro di investimenti annunciati nel 2023 e se il marchio Candy fosse ancora considerato strategico dal gruppo. La risposta dell’azienda è stata positiva: il marchio Candy continua a generare un fatturato di 800 milioni di euro, pari al 40% dei ricavi globali del gruppo in Italia, dove Haier occupa oltre 1.000 dipendenti, di cui molti nella sola Lombardia.
Le misure per i lavoratori in esubero
Per i 50 lavoratori in esubero, l’accordo prevede l’utilizzo di prepensionamenti, ammortizzatori sociali e altre procedure straordinarie. Questo piano intende mitigare l’impatto della riduzione dell’occupazione e aiutare i lavoratori a transire verso nuove opportunità professionali.
Prospettive future
La crisi aziendale che sta attraversando lo stabilimento Candy di Brugherio segna un punto di svolta significativo per la storica fabbrica. Sebbene l’azienda abbia previsto misure per preservare parte dell’occupazione, il futuro di circa 50 lavoratori rimane incerto. Il piano di riconversione e i programmi di riqualificazione rappresentano un passo importante, ma resta da vedere se saranno sufficienti per garantire una transizione senza eccessivi disagi. L’attenzione delle istituzioni locali e dei sindacati sarà fondamentale nei prossimi mesi per monitorare l’evoluzione della situazione.
