Il 2026 si apre con una novità storica per i dipendenti di Palazzo Marino. La Giunta comunale ha approvato l’introduzione dei buoni pasto cumulabili, uno strumento di welfare aziendale mai adottato prima dall’Amministrazione per i suoi circa 10mila lavoratori.
Dal ticket giornaliero alla flessibilità totale
Se fino ad oggi il ticket elettronico da 7 euro era vincolato all’utilizzo nella singola giornata lavorativa, la nuova delibera – proposta dagli assessori Romani, Cappello e Conte – trasforma radicalmente il servizio. I buoni diventeranno cumulabili, permettendo ai dipendenti una gestione più libera del proprio credito mensile, che si aggira mediamente intorno ai 150 euro.
La rete di utilizzo, che conta già circa 1.200 locali convenzionati, verrà ulteriormente estesa includendo anche la grande distribuzione, offrendo così la possibilità di utilizzare i ticket per la spesa alimentare.
Con l’introduzione dei buoni pasto cumulabili compiamo un passo importante nel rafforzamento del welfare aziendale del Comune di Milano, in un contesto urbano in cui il costo della vita continua a crescere più rapidamente che in altre realtà del Paese. Milano è una città dinamica, attrattiva e competitiva, ma è anche una città in cui l’inflazione, il caro affitti e l’aumento dei prezzi dei beni essenziali incidono in modo significativo sui redditi da lavoro. Con questa misura vogliamo offrire una risposta concreta e strutturale alle lavoratrici e ai lavoratori comunali, riconoscendo il valore del loro impegno quotidiano al servizio della città. La possibilità di accumulare i ticket e di utilizzarli con maggiore libertà, anche nella grande distribuzione e su tutto il territorio lombardo, va incontro alle diverse esigenze organizzative e familiari e contribuisce a rendere il Comune di Milano un datore di lavoro sempre più attento, moderno e responsabile.
Alessia Cappello ed Emmanuel Conte, assessori Gaia Romani
Un investimento da 13 milioni di euro
L’operazione comporta uno sforzo economico significativo per le casse comunali: un incremento di 5 milioni di euro annui rispetto allo stanziamento precedente, portando il costo complessivo del servizio a 13 milioni di euro all’anno. Questa misura dà attuazione al Bilancio di previsione 2026-2028 approvato la scorsa settimana dal Consiglio comunale.
- Ristorazione convenzionata: Resta comunque attiva la possibilità di consumare un pasto completo a prezzo agevolato (fino a 10,50€).
- Potere d’acquisto: La misura nasce come risposta concreta all’inflazione e alla perdita di valore reale dei salari registrata negli ultimi anni.
Il passaggio al sistema cumulabile avverrà tramite l’esercizio dell’opzione di ampliamento dell’appalto già in essere, garantendo continuità e immediatezza nell’erogazione del servizio.
