Un pezzo di storia milanese viene restituito alla cittadinanza in tutta la sua bellezza originale. Si è concluso ufficialmente l’intervento di restauro conservativo della Colonna dedicata a Santa Maria Maddalena, situata in piazza Ernesto De Angeli, un simbolo di fede e resilienza risalente al XVI secolo.
Tra storia e scienza: il contributo del Politecnico
L’opera, fatta erigere da San Carlo Borromeo come ringraziamento per la fine della peste del 1576, è stata oggetto di un complesso lavoro coordinato dall’Unità Fontane e Monumenti del Comune di Milano. Data la posizione in uno snodo ad alto traffico, il restauro è stato supportato da indagini diagnostiche condotte dal Politecnico di Milano.
Lo studio ha monitorato per mesi il comportamento degli elementi metallici che uniscono i blocchi in granito rosa di Baveno. Per contrastare le sollecitazioni storiche e ambientali, sono state installate due cerchiature metalliche alla base della colonna, autorizzate dalla Soprintendenza per garantire la stabilità a lungo termine.
Bellezza e cura dei quartieri
I restauratori hanno operato una pulitura profonda delle superfici, rimuovendo depositi e inquinamento, consolidando le parti danneggiate e proteggendo il monumento con sostanze specifiche. Anche il crocifisso in ferro battuto, innestato nella statua, è stato completamente ricondizionato.
Continua il lavoro di cura e attenzione verso il patrimonio monumentale della nostra città. Le azioni di restauro conservativo intraprese, e l’intervento che vediamo concludersi oggi, rappresentano un dovere di questa Amministrazione nei confronti della cittadinanza, che si aspetta e chiede bellezza nei propri quartieri. Perché anche con la bellezza e la cura dei luoghi pubblici si accresce il senso di appartenenza delle persone e si contrasta il degrado.
Gaia Romani, assessora ai Quartieri e ai Servizi civici
L’impegno del Comune per il patrimonio monumentale non si ferma: all’inizio del 2026 prenderanno il via i lavori di restauro ai Giardini Indro Montanelli, che interesseranno i monumenti dedicati a Giuseppe Giacosa, Gaetano Negri e Antonio Stoppani.
