Una delegazione dei portavoce del M5S oggi è andata davanti ai cancelli della Freudenberg di Rho per ascoltare i lavoratori e incontrare i sindacati.
Il Movimento ha chiesto tempestivamente un’audizione in Commissione Lavoro con il direttore generale della Freudenberg, i sindacati, i rappresentanti RSU, il Comune di Rho e la Città Metropolitana di Milano. Oggi erano presenti: Gaetano Pedullà, eurodeputato, Chiara Appendino, deputata, Paola Pizzighini, consigliera regionale, Nicola Di Marco, capogruppo M5S Regione Lombardia e Dario Violi, coordinatore regionale.
M5S Lombardia commenta: “Anche oggi La scelta della multinazionale tedesca Freudenberg di chiudere lo stabilimento di Rho e licenziare 42 lavoratori tra dipendenti diretti, interinali e a termine rappresenta un atto grave, incomprensibile e privo di qualsiasi responsabilità sociale. Parliamo di un sito produttivo solido, con commesse in crescita, investimenti recenti e un know-how riconosciuto in tutta la filiera industriale lombarda dei filtri. Una realtà che funziona, che produce e che genera valore. La scelta del gruppo di delocalizzare in Slovacchia e negli Stati Uniti, inseguendo unicamente logiche di profitto, e cercando una giustificazione nell’aumento dei dazi, è la dimostrazione di un modello industriale miope che scarica sui territori e sulle persone il costo delle proprie strategie finanziarie. Durante l’audizione convocata in Regione su nostra richiesta il 20 novembre, la stessa azienda ha ammesso che la chiusura non è determinata da vere crisi produttive: i suoi utili, infatti, restano elevatissimi. Questo conferma ciò che sosteniamo da tempo: non si tratta di necessità, ma di una scelta puramente economica fatta sulla pelle dei lavoratori. Chiediamo che Regione sia un attore proattivo, per trovare soluzioni organizzare tavoli di confronto chiedere tutele contro il licenziamenti e le delocalizzazioni e che soprattutto abbia un piano industriale complessivo per la nostra regione. Inoltre, chiediamo che Freudenberg sospenda qualsiasi procedura di chiusura e apra immediatamente un confronto trasparente, valutando seriamente la cessione del sito. Non è accettabile che un’azienda multinazionale possa semplicemente abbandonare il territorio dopo averne beneficiato per anni. Ai lavoratori va tutta la nostra vicinanza e il nostro sostegno. È grazie alla loro determinazione che oggi esiste una possibile alternativa alla chiusura. Continueremo a essere al loro fianco fino a quando non sarà trovata una soluzione concreta che garantisca occupazione, dignità e futuro a un sito che merita di continuare a vivere”.
