È il sogno di ogni cantante lirica, specialmente se nata e cresciuta all’ombra della Madonnina. Eleonora Boaretto, soprano dal percorso solido e versatile, ha raggiunto quest’anno un traguardo fondamentale: l’ingresso nel Coro del Teatro alla Scala. L’abbiamo incontrata per farci raccontare non solo l’emozione del palcoscenico, ma anche la donna dietro l’artista.
Cosa significa per te entrare nel Coro della Scala?
Il Coro della Scala è un traguardo speciale, un gigante che spesso guardi come qualcosa di inarrivabile. Essere entrata nel team a settembre è un grande successo. Ora siamo nel vivo delle prove per il 7 dicembre (La Prima, ndr) con la “Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk” di Dmitrij Šostakovič nei 50 anni dalla scomparsa dell’autore. È un’emozione fortissima.
Ci racconti l’istante esatto in cui hai capito di avercela fatta ad entrare in questo Coro prestigioso?
È stato un percorso sudato. Già l’anno scorso ero in graduatoria come “aggiunto”, ma durante la Stagione non ero mai stata chiamata. Poi a giugno è arrivata la telefonata per una Tournée che ci ha portato in alcune delle Sale più belle d’Europa: a Parigi, Lussemburgo, Essen e Lucerna con la quale sono riuscita ad aggiudicarmi ufficialmente l’ingresso in graduatoria e, per il momento, il posto nella stagione 2025/2026″.. I primi a saperlo sono stati la mia famiglia e il mio fidanzato: mi aspettavano fuori, e il mio compagno era persino riuscito a sentirmi cantare durante la finale, mentre mi esibivo sul palcoscenico lui era seduto in sala.
Nasci pianista prima che cantante. In che modo ti aiuta questa formazione?
Eleonora Boaretto in Musetta al Teatro Coccia di Novara (foto di Marco Gandini)
Ho iniziato con il pianoforte a 6 anni a Gessate, studiando per quasi 10 anni prima di passare al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Dopo qualche anno lì ho deciso di trasferirmi al Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo dove mi sono laureata col massimo dei voti in canto. Avere una base strumentale, e in modo particolare di pianoforte, è fondamentale. Per me il Coro è una novità: per 10 anni ho fatto la solista (e continuo a farla), questa è un’occasione per scoprire una strada diversa e vivere la musica da un’altra prospettiva.
A proposito di carriera solista, hai un repertorio molto vario. A breve sarai Pinocchio a Modena. Come ci si trasforma da donna a burattino?
È una sfida che adoro. Il mio repertorio naturale è il Bel Canto, ruoli freschi e giovani, come la civettuola Musetta nella Bohème, un personaggio che matura molto durante l’opera passando dalla sensualità all’emotività profonda. Pinocchio, invece, è l’opposto: è un ruolo en travesti, devo interpretare un maschio e per di più di legno! Devo cambiare totalmente le movenze, abbandonare la gestualità femminile e cercare una certa “mascolinità” spigolosa. È un’opera contemporanea di un compositore vivente (Aldo Tarabella) che curerà anche la regia; andrà anche in onda prossimamente su Rai5. Sono felice di ricoprire questo ruolo che non facevo da un po’ perché sono sempre in scena ed è uno spettacolo che mi dà sempre molta soddisfazione.
Il mondo della lirica è fatto anche di porte chiuse. Hai mai pensato a un “piano B”?
Se pensassi a un altro lavoro, onestamente non saprei cosa fare. Sono nata con questa ambizione. Certo, i momenti di sconforto ci sono stati: quando sei libero professionista vivi sulle montagne russe, con l’eterno punto di domanda economico. Ma la risposta è sempre stata no: dovevo fare qualcosa che avesse a che fare con il palcoscenico. L’odore che si respira nel dietro le quinte per me è qualcosa di irrinunciabile.
Chi è Eleonora quando toglie i costumi di scena?
Foto di Silvio Maiolo
Una ragazza attiva! In passato ho fatto atletica leggera a livello agonistico, arrivando ai campionati regionali di salto in lungo e staffetta 4×100. Oggi mi dedico al tennis, che mi piace molto, e curo la mia casa. Mi piace stare con gli amici e amo viaggiare. Non è facile trovare un equilibrio tra vita e lavoro: quando faccio la solista capita di stare via anche alcuni mesi. La vita a casa va avanti e io sono altrove, a volte può capitare di sentirsi soli ma è il compromesso necessario per fare ciò che si ama.
Se sbirciassimo nella tua playlist, cosa troveremmo?
Quando studio un ruolo, ascolto solo quello per costruire il personaggio. Ma quando stacco… ascolto di tutto! Seguo Sanremo, mi capita di andare a ballare. Sono andata due volte ai concerti dei Pinguini Tattici Nucleari, mi piacciono molto. Ammiro artisti come Lady Gaga o i Queen: Freddie Mercury è l’esempio di un artista completo.
Torniamo alle origini: Gessate. Che rapporto hai con il tuo territorio?
Ho iniziato tutto lì, alla scuola di musica locale. Mi fa sempre piacere cantare “in casa”, nel mio paese: è l’occasione per avere tra il pubblico la mia famiglia e le persone che mi hanno vista crescere. In fondo, il regalo più grande che mi ha fatto la musica è proprio questo: quando esco a prendere gli applausi, mi rendo conto di essere riuscita a trasformare la mia passione nel mio lavoro.
E a proposito di ritorni a casa sarò in concerto a Gessate il 21 dicembre: l’Associazione Musicale Harmonia organizza l’attesissimo Concerto di Natale che ha il sapore del grande evento. Fresca dal debutto nella “Prima” di Sant’Ambrogio e reduce dal Concerto di Natale del Piermarini (previsto per il 20 dicembre), mi esibirò in duetto con il baritono Matteo Andrea Mollica e saremo accompagnati dal pianista Andrès Jesùs Gallucci. Il concerto spazierà tra le più belle arie del repertorio operistico, con anche qualche bella sorpresa.
Per chi non potesse sentire Eleonora dal vivo alla Scala l’appuntamento è con il concerto, ad ingresso libero, “Un pomeriggio all’Opera… aspettando Natale” il 21 dicembre alle 16.00 nella sala consiliare di Gessate (via Badia 57).
Eleonora Boaretto (foto di Marco Pozzi)
Eleonora Boaretto in Zerlina al Teatro Pergolesi Spontini di Jesi (foto di Marco Pozzi)
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.