“Non esiste nessuna richiesta né progetto che preveda di aprire l’aeroporto di Bresso al traffico commerciale. Le notizie che sono state diffuse nelle scorse settimane sono infondate. Quello che esiste è uno studio realizzato dalla Fondazione PWC Italia che ha esaminato le potenzialità di questa area per lo sviluppo di vari servizi sul territorio, come per esempio il trasporto sanitario di farmaci di nuova generazione con droni a propulsione elettrica e a idrogeno e il trasporto di organi e materiale biologico. Servizi per i quali sono in essere collaborazioni con aeroporti già operativi su questo fronte e con ospedali che sarebbero interessati a fruire di questi servizi”. Lo ha sottolineato l’Amministratore Unico di Enac Servizi Srl Marco Trombetti durante le audizioni che si sono svolte in Commissione Territorio a seguito della mozione illustrata in Consiglio Regionale lo scorso 4 novembre da Onorio Rosati (AVS) e da Michela Palestra (Patto Civico), che si era conclusa con un rinvio in Commissione per approfondire con gli enti coinvolti l’ipotesi di potenziamento dell’aeroporto di Bresso, inclusa l’attivazione di voli di linea o di vertiporti, notizia circolata nelle scorse settimane e che ha destato preoccupazioni e contestazioni da parte dei comitati dei cittadini e delle amministrazioni locali coinvolte.
La gestione tecnico economica dell’aeroporto di Bresso, a partire dall’anno 2022 è in capo all’ENAC Servizi S.r.l. Unipersonale, mentre la vigilanza dell’aeroporto è affidata alla Direzione Aeroportuale di Milano Linate. Si tratta attualmente di uno scalo con funzioni turistico-ricreative, didattiche e di addestramento per piloti. Recentemente era stato ipotizzato che l’aeroporto bressese fosse destinato a far parte del progetto Ram, la “Regional Air Mobility” sviluppato proprio dalla società Enac Servizi Srl, vale a dire la rete nazionale di scali medi e piccoli di aviazione generale, ovvero voli commerciali tramite l’uso di aerei di massimo 19 passeggeri con un raggio d’azione tra i 300 e i 600 chilometri.
Presenti all’audizione il Sindaco di Bresso Simone Cairo, il Vice Sindaco di Cusano Milanino Mario Zanco e di Cinisello Balsamo Giuseppe Berlino, il Presidente di Parco Nord Milano Marzio Marzorati, il promotore del Comitato Difesa del Parco Nord Arturo Calaminici, l’Assessore Elena Grandi del Comune di Milano e i rappresentanti di Città Metropolitana di Milano, che hanno espresso in maniera univoca le loro preoccupazioni sull’impatto che questa eventuale decisione avrebbe per l’inquinamento acustico, ambientale e per la sicurezza dei comuni limitrofi già densamente abitati.
“Sull’aeroporto di Bresso è, inoltre, attualmente in vigore il protocollo d’intesa firmato nel 2007 e sottoscritto da molti enti, tra cui la presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dei Trasporti della Regione, la Provincia di Milano e i Comuni coinvolti. Tale protocollo esclude opere o interventi che potenzino ulteriormente la capacità di traffico aereo”
Simone Cairo, Sindaco di Bresso
“Il Parco Nord risponde ai bisogni dei cittadini e alle esigenze di biodiversità. L’anno scorso è stato frequentato da 3 milioni di visitatori. La natura ha assunto un ruolo pubblico. Se Bresso dovesse diventare uno scalo commerciale ci sarebbero conseguenze sulla fruizione del parco e anche sull’ambito residenziale”.
Marzio Marzorati, Presidente del Parco Nord Milano
Gli auditi hanno, inoltre segnalato l’aumento dei voli dallo scalo milanese.
Nel corso della seduta sono intervenuti anche i Consiglieri Simone Negri (PD) e Nicola di Marco (AVS) che hanno evidenziato l’esigenza di proseguire con gli approfondimenti necessari per pervenire a una Risoluzione comune.
