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RhoTerritorio

Presentato a Rho il nuovo Piano di protezione civile

L'assessore Brognoli: "Scenari di rischio mutati, serve una cultura di comunità per affrontare ogni emergenza"

21 Novembre 2025
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Il Sindaco Andrea Orlandi e l’assessore alla Protezione civile Emiliana Brognoli hanno presentato la sera del 19 ottobre 2025 il nuovo Piano di protezione civile approvato di recente all’unanimità dal Consiglio comunale in un evento dal titolo “Prevenire, proteggere, partecipare”. Accanto a loro le funzionarie regionali di Protezione civile Gaia Limonta e Antonella Cuccurullo e il disaster manager Francesco Maria Ermani, alla guida dei Servizi Professionali Innovativi Srl – TEGIS, che hanno illustrato i dettagli operativi indicati nel documento preparato in collaborazione con la Direzione Generale Sicurezza e Protezione Civile, Struttura Coordinamento del sistema del volontariato di Protezione Civile e Pianificazione Emergenza.

“La protezione civile non è un atto emergenziale, è una cultura, è una comunità che si prepara prima che le emergenze accadano. Il Piano di protezione civile non aggiorna solo un documento, rappresenta un gesto di responsabilità collettiva. Gli scenari di rischio sono più che raddoppiati rispetto al 2019, anche a causa dei cambiamenti climatici, ma soprattutto perché ci troviamo in un territorio interconnesso e complesso. Serviva un documento che sapesse leggere le trasformazioni, il Piano non è nato in un ufficio ma è frutto della collaborazione tra Regione Lombardia, volontari, tecnici, scuole e associazioni. Nasce come qualcosa di collettivo”
Emiliana Brognoli, Assessore alla Protezione civile

Le caratteristiche di Rho

Ricca di corsi acqua e di infrastrutture logistiche e viarie, Rho è una città che ospita eventi fieristici e concerti e vanta una nutrita presenza di scuole, oltre che di una Rsa: “Il Piano non vale solo in emergenza ma è utile per la vita quotidiana: non è un codice, sono le persone che sanno cosa fare, si prendono cura una dell’altra, scelgono di esserci nei momenti facili e in quelli difficili. In primis penso al personale comunale, a COR Protezione civile, Rho Soccorso, il Gruppo Alpini Rho, AgePro e a tutto il sistema di associazioni che rappresenta un patrimonio prezioso, ponte tra norma e azione, tra prevenzione e solidarietà. Il loro patrimonio è la conoscenza del territorio, oltre alla capacità di gestione del rischio. Noi dobbiamo fare in modo che questo patrimonio arrivi al cittadino, perché un cittadino informato è un cittadino più sicuro e l’intera comunità diventa più resiliente. Per informare tutti organizzeremo esercitazioni nelle scuole, simulazioni, percorsi educativi per ragazzi e persone anziane. Le parole chiave sono prevenzione, previsione, coordinamento”.

Gaia Limonta e Antonella Cuccurullo, funzionarie della Pianificazione di Protezione Civile di Regione Lombardia, hanno chiarito che quel che conta “non è la velocità con cui si risponde all’emergenza ma la forza della comunità prima che l’emergenza arrivi”: “Il Piano è lo strumento, le persone sono la vera forza. Si passa da qualcosa di statico alla consapevolezza del rischio, da una logica emergenziale a una logica di prevenzione, è uno strumento da usare in tempo ordinario per porre a fattor comune le risorse umane e strumentali disponibili e costruire professionalità e strategie condivise. Tutti i cittadini sono i destinatari della pianificazione, non solo le istituzioni. Perché funzionino le misure di autoprotezione il Piano deve essere comunicato alla popolazione e testato tramite esercitazioni, se occorre si aggiorna, la revisione ha una cadenza massima triennale. Ogni iniziativa come questa o come “Io non rischio” aiuta a far apprendere i comportamenti corretti e a creare un tessuto sociale coeso”.

Le due funzionarie hanno quindi illustrato il funzionamento di IT-Alert, il sistema nazionale di allarme pubblico della Protezione Civile, che invia messaggi ai telefoni cellulari in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso, e del sistema regionale allertaLOM.

Quindi, la parola è passata a Francesco Maria Ermani, CEO & Founder di TEGIS, che ha collaborato con il Comune di Rho per l’analisi di scenari e strutture operative e l’elaborazione del nuovo documento: “Il Piano deve mettere in relazione persone, strutture a rischio, modalità di intervento; in sostanza indica chi fa cosa. E’ nativo digitale, ovvero basato su informazioni aggiornate online e garantisce il raggiungimento dei risultati. Tutte le informazioni sono a disposizione di quanti devono intervenire e il Sindaco, autorità di pubblica sicurezza, prende le sue decisioni in autonomia sapendo su quali risorse possa contare. La normativa prevede le stesse logiche da Aosta a Palermo, chiede uno strumento chiaro e facile da utilizzare. Il Piano indica i punti strategici (ovvero quel che serve a gestire l’emergenza) e quel che è rilevante (ovvero i punti dove si può trovare gente da soccorrere), come le scuole”.

Qualche esempio

Le schede dedicate a ogni istituto scolastico prevedono l’aggiornamento costante dei numeri di cellulari dei dirigenti scolastici. Se si dovesse affrontare una esondazione del Lura, si saprebbe già di dover pensare a 2.676 residenti, tra cui 68 bambini sotto i 5 anni e 547 anziani; di avere in zona alcuni idranti, una azienda a rischio, studi medici, 3 scuole, 2 eliporti, un albergo, defibrillatori, aree a verde.

Il Piano indica le RETI, cioè i servizi disponibili, le AREE (di attesa, ricovero o ammassamento), le RISORSE. Si ragiona su tre fasi: pianificazione, gestione dell’emergenza, ritorno alla normalità.

“Il Piano – ha continuato l’esponente di Tegis – è sovraordinato: tutti gli altri piani devono confrontarsi con quello, ad esempio per evitare che si costruiscano case nei pressi degli alvei dei fiumi o in zone a rischio frana. Tutto sarà presto disponibile attraverso un Qr code che il Comune metterà a disposizione nei luoghi di maggior passaggio. Lo si potrà trovare sul sito comunale o scaricando App24, un sistema che invia messaggi solo a chi si trova nell’area di una emergenza, senza invasione di privacy. Ciascuno può risalire alle risorse disponibili nel raggio di 500 metri dalla propria casa. E’ la versione comunale di IT alert e permette di raggiungere tutti i rhodensi. Nell’esercitazione di qualche settimana fa si sono fatti test su cinque possibili calamità: agire “in tempo di pace”, senza emergenze, aiuta a essere pronti a ogni eventualità”.

Il Sindaco Andrea Orlandi ha ringraziato tutti i relatori e chi sul territorio opera costantemente, essendo presenti in sala esponenti delle associazioni citate, oltre alla dirigente Annapaola Menotti che coordina la Protezione civile comunale.

“Voglio ricordare solo tre parole. La prima è conoscenza: in fase di esercitazione abbiamo lavorato con una certa dose di ansia, come se tutto fosse vero; quando sai su cosa puoi contare, quanto hai davanti un piano chiaro e dettagliato, tutto appare più semplice. La seconda è prevenzione: occorre fare in modo che tutto questo patrimonio venga passato alla popolazione, è come fornire una bussola a chi si perde in mezzo a un bosco. La terza è strumento. Spesso si è richiamato il fatto che è il Sindaco a decidere, ebbene questo non lascia tranquilli. Nonostante ci si prepari, quando accade davvero non ci si sente mai pronti, ma ora contiamo su uno strumento analitico preimpostato, che non subisce emozioni, ed è fondamentale. La cultura della prevenzione a Rho è cresciuta nel tempo, andiamo avanti sapendo di contare su persone che investono tempo e passione su questo fronte”
Andrea Orlandi, Sindaco di Rho

Comune di Rhoemergenzapiano di protezione civileProtezione Civile
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