Un tributo alla memoria di un eroe della Resistenza: si è tenuta presso il Collegio Universitario Viscontea (Fondazione Rui) in via Lamarmora 17, la cerimonia di svelamento della targa dedicata a Giuseppe Rimbotti, combattente per la libertà e Medaglia d’Oro al Valor Militare, che proprio in quella via visse ed operò.
L’Onore alla Patria dopo l’Armistizio
L’iniziativa, promossa dal Comune di Milano in collaborazione con l’ANPI Milano e la Fondazione Rui, rende omaggio a un militare che, dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, onorò la Patria con un impegno straordinario nella Guerra di Resistenza e Liberazione.
Alla cerimonia hanno partecipato la Presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi, il Presidente dell’ANPI Milano, Primo Minelli, la Direttrice del Collegio Universitario Viscontea, Anna Sartea, e i due figli di Rimbotti, Luca Leonello e Anna.
Dopo l’esecuzione del Silenzio in via Lamarmora al civico 17, la commemorazione è proseguita nell’aula magna del Collegio. Nel corso degli interventi è stato ricordato l’impegno civile e morale di Rimbotti, il suo valore di comandante militare e di combattente.
La Storia di un Eroe: Dal Rifiuto alla Lotta
Nato a Milano il 23 ottobre 1915, Giuseppe Rimbotti fu tenente dell’81° Reggimento Fanteria “Torino”. La sua storia di eroismo inizia all’Armistizio del 1943, quando, dopo aver abbattuto tre militari tedeschi che pretendevano di disarmarlo nei pressi di Trieste, fu ferito e catturato.
Condannato a morte per aver rifiutato di consigliare la resa al suo comando, Rimbotti attese il plotone d’esecuzione, ma venne salvato da un rovesciamento della situazione che costrinse i tedeschi ad arrendersi. Rifiutando categoricamente di collaborare con la Repubblica Sociale Italiana, si diede alla macchia, partecipando attivamente alla Guerra di Liberazione in Italia centrale.
Congedato nel 1946, si distinse anche per l’impegno civile, fondando e presiedendo l’Associazione Combattenti dell’Esercito Italiano a Firenze. Nel 1992, con il saggio Salvo D’Acquisto. Un carabiniere da non dimenticare, testimoniò la sua profonda fede nei valori della libertà e del sacrificio.
