Mentre l’abbraccio di Milano a Giorgio Armani si è fatto sempre più intenso, con una lunga e commossa coda che si è snodato davanti all’Armani Teatro, emergono indiscrezioni sui funerali del grande stilista. Secondo quanto trapela, Armani avrebbe espresso il desiderio, prima di morire, di essere sepolto a Rivalta, suo luogo d’origine in provincia di Piacenza, accanto alla sua famiglia.
Una scelta che contrasta con la possibile sepoltura al Famedio di Milano, e che testimonia il forte legame dello stilista con le sue radici, un legame mai interrotto nonostante la lunga vita lavorativa trascorsa nel capoluogo lombardo. A Rivalta, dove tornava spesso e dove ha celebrato anche il suo settantesimo compleanno, Armani era particolarmente legato alla comunità e ai suoi luoghi, come la Locanda del Falco, un ristorante del borgo medievale.
Un addio intimo e riservato
I funerali, attesi per il pomeriggio di lunedì, si svolgeranno in forma strettamente privata nella chiesa di San Martino, all’interno del suggestivo borgo piacentino dominato dal suo imponente castello. L’accesso alla cerimonia sarà riservato a un massimo di 20 persone, con la messa che si preannuncia “blindata”. Per garantire la massima sicurezza e riservatezza, la questura avrebbe già effettuato i necessari sopralluoghi.
La comunità locale si è stretta nel rispetto e nel silenzio, accogliendo il desiderio di intimità richiesto dalla famiglia. La scelta di essere sepolto nel cimitero di Rivalta, dove riposa anche sua madre, è vista come un ultimo, profondo gesto di amore verso le sue origini e gli affetti più cari.
L’omaggio di Milano e d’Europa
In contemporanea con le notizie sulle esequie, Milano continua a onorare il suo “Re”. Dalle prime ore di ieri, la fila per la camera ardente allestita in via Bergognone 59, presso l’Armani Teatro, è apparsa ancora più lunga di quella registrata il sabato.
