Dopo decenni trascorsi lontano dal capoluogo lombardo, la celebre statua “La Libertà” di Vincenzo Vela torna nella sua collocazione originaria all’interno della Cripta del Famedio del Cimitero Monumentale.
L’opera, che nel dopoguerra era stata trasferita nella Cascina Conigo di Noviglio – un tempo proprietà dei Fratelli Ciani – rientra a Milano grazie alla donazione della Famiglia Medici di Marignano. Un gesto che restituisce alla città uno dei capolavori dello scultore realista ticinese.
Realizzata nel 1872, la statua in marmo porta la firma di Vincenzo Vela (1820-1891), artista formatosi all’Accademia di Brera e protagonista della scena milanese come ritrattista e autore di monumenti funerari per le principali famiglie aristocratiche. La sua produzione è sempre stata legata agli ideali di libertà e giustizia sociale, che trovano massima espressione proprio in questa scultura.
“La Libertà” raffigura una figura femminile inginocchiata, con i lunghi capelli sciolti sulla schiena, che srotola una pergamena verso l’osservatore. Sul drappo che avvolge il corpo compare l’iscrizione che richiama il titolo dell’opera. Il basamento è arricchito da bassorilievi raffiguranti i fratelli Giacomo e Filippo Ciani, patrioti italiani e protagonisti dei moti risorgimentali, inizialmente sepolti proprio al Monumentale.
Restituiamo alla città di Milano un’opera dal grande valore artistico e simbolico. Una figura femminile che incarna, col suo sguardo fiero, i valori di libertà, lotta all’indipendenza e giustizia sociale. Il patrimonio di quello che da tutti è riconosciuto come un vero e proprio museo a cielo aperto, si arricchisce ancora di più grazie alla generosità di privati cittadini, a cui l’Amministrazione esprime il suo ringraziamento. Un intervento, questo, che si inserisce nel solco della valorizzazione di un luogo davvero unico, dove ci impegniamo a far convivere due dimensioni, quella privata del ricordo e quella pubblica della memoria storica.
Gaia Romani, assessora ai Servizi civici
Per il riposizionamento è stata adottata la cosiddetta “tecnica del ghiaccio”, metodo ingegneristico che consente di collocare in sicurezza e con precisione blocchi di grandi dimensioni sfruttando l’acqua ghiacciata come supporto temporaneo.
La statua torna finalmente visibile nella Cripta del Famedio. Nei prossimi mesi il Comune di Milano avvierà inoltre un intervento di restauro, affidato alla Scuola di Restauro dell’Accademia di Brera.
