Con la ripartenza della stagione calcistica a Milano, gli ambulanti che operano nei pressi dello stadio San Siro si trovano in una situazione di emergenza. Il contratto che regolava la loro attività con M-I Stadio, la società che gestisce l’impianto per conto di Inter e Milan, è scaduto lo scorso 31 luglio. La protesta è stata indetta per domenica 17 agosto, giorno della partita di Coppa Italia tra Milan e Bari, e proseguirà con presìdi e iniziative fino a quando non verrà trovata una soluzione equa di rinnovo del contratto.
Con M-I Stadio era stata avviata, ed anche conclusa, un’interlocuzione per giungere al rinnovo dello spazio lavorativo per i 64 operatori ambulanti consorziati (il 65% nell’alimentare, il 35% nel merchandising: magliette, sciarpe, cappellini ecc.). Con la disponibilità – a fronte di un onere economico complessivo che, non va scordato, per gli operatori è di 860 mila euro all’anno – sia ad accogliere le necessità future di riorganizzazione dell’area in relazione a possibili attività di cantierizzazione, sia ad accettare ulteriori punti vendita ufficiali di merchandising. Ma tutto questo è stato improvvisamente cancellato dalla trasmissione di un testo contrattuale definito unilateralmente da M-I Stadio e non modificabile. Con, in sostanza, il sacrificio degli operatori del merchandising ed una facoltà di esclusione discrezionale degli operatori riservata alle società sportive e a M-I Stadio. Un ‘prendere o lasciare’ che respingiamo al mittente.
Luigi Leanza, presidente del Cda del Consorzio Operatori Stadio Milano
L’appello alle istituzioni per la continuità del lavoro
L’appello dei lavoratori è rivolto alle istituzioni: far rispettare gli obblighi assunti di dare continuità all’attività imprenditoriale. Si tratta di un atto dovuto agli ambulanti che attualmente svolgono l’attività. Gli operatori specificano di non aver paura di novità e maggiore concorrenza, ma richiedono la tutela della propria attività. Lo stadio San Siro ospiterà anche le prime partite di campionato, con Milan-Cremonese e Inter-Torino in programma rispettivamente sabato 23 e lunedì 25 agosto, ma il futuro lavorativo di queste imprese resta ancora incerto.
Il 17 agosto faremo una manifestazione/presidio nell’area antistante allo stadio in occasione dell’inizio della stagione calcistica con la Coppa Italia. Ed andremo avanti a oltranza con presìdi e iniziative fino a quando non si troverà una soluzione equa, vera e praticabile per le 64 aziende, regolarmente autorizzate, che operano vicino allo stadio in occasione delle partite o degli eventi musicali. 64 attività che danno lavoro, in forma diretta ed indiretta, a più di 1.000 persone.
A maggio, durante la trattativa per giustificare la richiesta di sacrificare gli ambulanti del merchandising, si era fatto capire che fossero in corso indagini su alcuni operatori. Ma non è vero, lo ha appurato il nostro legale: non esiste perciò, e va affermato con forza, alcun ostacolo di ordine giudiziario al rinnovo del contratto. Siamo davanti alla vecchia storia: pesce grande vuole mangiare pesce piccolo. Noi non ci stiamo.
La bozza di contratto proposta contrasta con quanto deliberato sia dal Consiglio comunale sia dalla Giunta di Palazzo Marino (dicembre 2022 e gennaio 2023): con la chiara indicazione che si debbano tutelare gli ambulanti attualmente occupati e che sia necessario sottoscrivere accordi specifici in questo senso con le società proponenti, cioè Inter e Milan, soci di M-I Stadio. Indirizzo pienamente riconfermato quest’anno nelle deliberazioni comunali propedeutiche al progetto del possibile nuovo stadio. L’area nella quale lavorano gli ambulanti consorziati, ribadiamo regolarmente autorizzati ad operare, è di proprietà comunale ed è stata affidata in gestione mediante convenzione. L’orientamento del Comune di tutela e continuità dell’attività svolta è stato riaffermato nei protocolli ufficiali anche dalla Prefettura. Insomma: chi rappresenta le società calcistiche – e ci è parsa chiara la volontà di agire per acquisire il controllo commerciale dell’area antistante lo stadio – è tenuto a rispettare gli impegni assunti con le pubbliche istituzioni. È un atto dovuto agli ambulanti.
Ed è alle pubbliche istituzioni che ci appelliamo per favorire in tempi rapidi un intervento finalmente risolutore: facendo rispettare gli obblighi assunti e garantendo la continuità del proprio lavoro a imprenditori e famiglie – una tradizione, ormai storica, di oltre 60 anni – che non hanno certo paura delle novità e di più concorrenza
Giacomo Errico, presidente di Apeca (Confcommercio Milano) e Fiva Confcommercio, e portavoce del Comitato dei Lavoratori Ambulanti del comparto merchandising e alimentare dello stadio San Siro
