Il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega a Sport e Giovani, Federica Picchi, ha presentato oggi il nuovo progetto “Giovani in Rete” 2025-2026, rivolto ai giovani tra i 15 e i 34 anni che vivono, studiano o lavorano in Lombardia. L’iniziativa è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche monsignor Maurizio Gervasoni, vescovo di Vigevano e responsabile della pastorale giovanile lombarda, e don Stefano Guidi, direttore della Fondazione Diocesana Oratori Milanesi. Presenti inoltre i consiglieri regionali Chiara Valcepina, Paola Bulbarelli e Giorgio Bontempi, insieme al sindaco di Rozzano, Mattia Ferretti.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Regione Lombardia e Regione Ecclesiastica Lombardia, con l’obiettivo di creare spazi aggregativi, come oratori e centri giovanili, capaci di diventare presidi educativi, culturali e civili sul territorio.
Giovani in Rete non è solo un progetto, ma una visione concreta di ciò che vogliamo costruire: una Lombardia in cui i giovani possano crescere, formarsi e contribuire attivamente alle proprie comunità. Vogliamo che oratori e spazi aggregativi diventino veri presidi educativi, culturali e civili, capaci di intercettare bisogni, stimolare il talento e offrire alternative sane alle fragilità che colpiscono molti ragazzi. Con Regione Ecclesiastica Lombardia abbiamo scelto di lavorare insieme, unendo risorse e competenze, per dare risposte concrete e di qualità alle nuove generazioni. Il progetto prevede percorsi di formazione per animatori ed educatori, iniziative di prevenzione delle dipendenze e attività inclusive per coinvolgere giovani in situazione di fragilità, con un’attenzione particolare alle esigenze delle comunità locali.
Federica Picchi, sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega a Sport e Giovani
Il progetto prevede una serie di iniziative tra cui percorsi formativi per animatori ed educatori, attività di prevenzione delle dipendenze e programmi inclusivi dedicati ai giovani in situazione di fragilità, con un’attenzione particolare alle esigenze specifiche delle comunità locali.
“Giovani in Rete” si inserisce nel più ampio Piano triennale Giovani 2024-2026, approvato dal Consiglio regionale lo scorso marzo e guidato dal sottosegretario Picchi, che mira a offrire ai giovani lombardi spazi e opportunità per vivere esperienze positive, sviluppare competenze personali e sociali e prevenire situazioni di disagio. Per sostenere il progetto sono stati stanziati complessivamente 900 mila euro, di cui 600 mila di provenienza regionale per il biennio 2025-2026.
In Lombardia sono presenti oltre 2.300 oratori, riconosciuti come punti di riferimento per i giovani e le famiglie, e importanti interlocutori per le istituzioni locali e la società civile. Grazie alla collaborazione con Regione Ecclesiastica Lombardia, il progetto finanzierà 135 progetti specifici in questi spazi, che accolgono complessivamente circa 500 mila ragazzi e vedono il coinvolgimento attivo di oltre 200 mila volontari (di cui 57 mila sotto i 18 anni).
L’iniziativa promuove la partecipazione attiva dei giovani, la comprensione delle necessità del territorio e il servizio a supporto delle comunità locali. Tra gli obiettivi principali, favorire il protagonismo giovanile attraverso esperienze formative e azioni di cura reciproca, sviluppare abilità e competenze per la crescita personale e l’inserimento sociale e lavorativo, e promuovere azioni di inclusione e prevenzione del disagio e delle dipendenze (alcol, droghe, gioco d’azzardo).
Un grazie innanzitutto a Regione Lombardia, che da tanti anni collabora con gli oratori dando grande credito e permettendo agli oratori lombardi una significativa crescita in tutti gli ambiti. Il mondo degli oratori è in grande cambiamento: oggi l’evoluzione sociale ha fatto sì che la loro impostazione sia ritenuta molto preziosa anche in ambito civile, e non solo ecclesiastico. Giovani in rete è opportunità unica, per permettere ai nostri ragazzi di crescere come persone e cittadini. Un altro elemento importante che ci provoca è la dimensione inclusiva, gli oratori sono aperti a tutti, a persone di ogni fede. Una vocazione che permane e deve essere continuamente riformulata per adeguarsi alla modernità. Scuola, formazione professionale si intersecano, poi, nell’esperienza degli oratori, luoghi importanti per rielaborare progettualità centrate sul bisogno della persona, che attiva relazioni quotidiane nel territorio in cui vive. Il nucleo famigliare resta poi la dimensione strutturale più importante della società civile: non possiamo educare ragazzi e adolescenti senza il coinvolgimento attivo delle famiglie, che spesso hanno bisogno loro stesse un riaggiustamento, una riqualificazione per le problematiche e le difficoltà che vivono.
Maurizio Gervasoni, vescovo di Vigevano
Infine, il progetto punta a rafforzare la formazione e il coinvolgimento di educatori e animatori giovani, favorendo un approccio peer to peer per intercettare, conoscere e includere sempre più efficacemente i coetanei nelle rispettive comunità.
I progetti sul territorio prenderanno il via tra ottobre e novembre 2025 e si concluderanno entro il 31 dicembre 2026.
