Un messaggio chiaro e forte campeggia da alcuni giorni sulla facciata del Municipio di San Donato Milanese: “STOP AL MASSACRO DI CIVILI A GAZA”. Un appello che giovedì 24 luglio, alle ore 19, sarà rilanciato pubblicamente con un momento di riflessione e solidarietà aperto alla cittadinanza, in programma prima dell’inizio della seduta del Consiglio Comunale.
L’iniziativa intende sensibilizzare la cittadinanza sulla grave e perpetrata violazione dei diritti umanitari che da quasi due anni è in corso a Gaza e che è costata la distruzione e la perdita di più di 60.000 vittime civili, perlopiù bambine e bambini.
Valeria Resta, assessora agli eventi
L’iniziativa nasce dalla volontà condivisa di condannare le violenze contro la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. Il testo dello striscione – affisso sulla sede comunale – è stato approvato all’unanimità dalla Giunta e da tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio, in segno di unità su una questione che travalica ogni appartenenza.
Come istituzioni locali sentiamo la responsabilità di non restare indifferenti di fronte a ciò che accade nel mondo, soprattutto quando a pagare il prezzo più alto sono i civili, i bambini e le famiglie. Davanti a tanto dolore, anche un piccolo gesto può diventare un segno potente: questo momento di riflessione vuole essere la voce della nostra coscienza collettiva, che rifiuta la violenza e queste atrocità.
Carlo Barone, vicesindaco di San Donato
Durante la cerimonia sarà illustrato il significato politico e simbolico dell’iniziativa istituzionale. A rendere il momento ancora più profondo sarà il contributo del Forum cittadino delle Associazioni culturali, che proporrà letture di poesie dedicate alla memoria e al dolore del popolo palestinese, offrendo così uno spazio di espressione artistica ed empatica nel cuore della città.
L’Amministrazione comunale invita la cittadinanza a partecipare, per condividere un messaggio di pace, rispetto dei diritti umani e vicinanza alle vittime civili, in un contesto globale che continua a generare sofferenza e ingiustizie.
