Milano celebra la memoria di Piero Sacerdoti, figura di spicco del mondo assicurativo e protagonista della rinascita industriale e culturale della città nel secondo dopoguerra. Professore di Diritto del Lavoro all’Università Statale, direttore generale della Riunione Adriatica di Sicurtà (RAS) e innovatore nel campo delle assicurazioni, Sacerdoti viene oggi ricordato con un’intitolazione ufficiale del Comune: il largo tra via Santa Sofia e Corso Italia porta ora il suo nome.
Alla cerimonia hanno partecipato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, il presidente del Municipio 1 Mattia Abdu, i familiari di Sacerdoti e rappresentanti del mondo culturale e aziendale, tra cui Tomaso Masutti (Museo dell’Assicurazione), Giuseppe Pedone (Deloitte) e Carlo Rossanigo (Allianz Italia).
Dedicare questo largo a Piero Sacerdoti significa riconoscere e tramandare la memoria di un uomo che ha saputo trasformare la cultura assicurativa in uno strumento di progresso economico e sociale, unendo bellezza, innovazione e spirito civico. Che questo luogo diventi dunque un punto di incontro e di ispirazione per tutti noi, così come lo è stato il Palazzo RAS: un simbolo di ciò che possiamo realizzare quando la passione, la cultura e l’intelligenza guidano le nostre azioni.
Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura
Una visione moderna tra architettura, economia e cultura
Negli anni Cinquanta, Sacerdoti fu il promotore della costruzione della nuova sede milanese della RAS proprio in quest’area, affidando il progetto agli architetti Giò Ponti e Piero Portaluppi. L’edificio, inaugurato nel 1962, è divenuto uno dei simboli del modernismo urbano milanese e da poche settimane è stato scelto come quartier generale di Deloitte Italia, a conferma della sua centralità e valore architettonico.
Una vita tra Milano, l’Europa e l’impegno civile
Nato a Milano nel 1905 in una famiglia borghese di origine ebraica, Sacerdoti conseguì in pochi anni due lauree, in Giurisprudenza e in Scienze Politiche. Entrato giovanissimo nel mondo assicurativo, divenne presto una figura chiave nel gruppo RAS, rafforzando la presenza internazionale della compagnia in Francia e Spagna.
Costretto all’esilio in Svizzera con la famiglia a causa delle leggi razziali, rientrò a Milano nel 1945. Da allora, trasformò la RAS in una realtà all’avanguardia: promosse prodotti assicurativi innovativi per famiglie e imprese, e contribuì a modernizzare l’intero settore.
Un’eredità che continua a ispirare
Sacerdoti morì prematuramente nel 1966, a soli 61 anni, lasciando un segno profondo nella storia imprenditoriale italiana. Nel 1968, il Comune di Milano gli conferì la Medaglia d’Oro alla Memoria. È sepolto al Cimitero Monumentale.
Con questa intitolazione, Milano rende omaggio non solo a un protagonista dell’economia italiana, ma anche a un cittadino che ha saputo coniugare spirito civico, cultura del lavoro e visione europea, lasciando un’eredità ancora viva nella città e nel settore assicurativo internazionale.
