Come nasce SulSerio Farm?
L’idea è nata dopo aver visitato un’ex industria tessile a Seriate: inizialmente pensavo a un coworking, ma ho capito che serviva qualcosa di diverso, più coraggioso. Così ho creato un incubatore con laboratorio d’impresa, un luogo capace di generare valore, non solo profitto.
Chi c’è nel team di SulSerio Farm?
Oltre a me, consulente senior della Camera di Commercio di Bergamo, ci sono figure con esperienze complementari: Claudio Gualdi, imprenditore B2C; il dottor Massimo Massimo Roberto Caboni, attivo nelle telecomunicazioni; il gruppo Tecniche Nuove della famiglia Nardella, esperto in editoria ed eventi; e il Circuito Linx, che ci supporta commercialmente con la moneta complementare.
Cosa significa per una startup entrare in questo “laboratorio d’impresa”?
Entrare significa crescere in un ecosistema reale. Le startup di oggi saranno le imprese di domani, ma servono servizi ad alto valore aggiunto. Offriamo audit gratuiti, accesso a fondi agevolati ed equity, e accompagnamento strategico. Il nostro punto forte è la capacità di mettere in relazione startup e imprese esistenti. Molte PMI oggi hanno imprenditori avanti con l’età e con figli che non vogliono proseguire, ma hanno un know-how
prezioso che non va perso. Una startup può acquisire una PMI, o collaborarci per innovare insieme.
Viceversa ci sono PMI che non hanno le risorse interne per innovare e una startup può dare un apporto importante. Questo crea sinergie e opportunità sui mercati.
Il vostro approccio è diverso da quello degli incubatori tradizionali.
Certo, non rincorriamo l’unicorno a tutti i costi. Sappiamo che molte aziende possono portare proposte tangibili richieste dal mercato. È un approccio molto realistico perché non andiamo a creare un mercato per un’azienda, ma aiutiamo l’azienda a rispondere alle necessità di una domanda che già esiste.
Che tipo di supporto offrite per l’internazionalizzazione?
Internazionalizzare è un’opportunità, ma anche un labirinto. Offriamo un solo interlocutore per tutto: legale, fiscale, traduzioni, rapporti bancari.
Riunire questi servizi facilita molto il percorso delle aziende all’estero. Quali sono le principali esigenze delle PMI in fase di cessione o acquisizione?
Lavoriamo con aziende che hanno tra i 5 e i 10 anni di vita e che vogliono portare innovazione in un mercato già esistente. Queste realtà spesso non
hanno gli strumenti per rinnovarsi da sole, ma sono ancora piene di valore. Il nostro lavoro è metterle in condizione di dialogare con le startup, trovare soluzioni concrete, creare continuità e abbassare il tasso di fallimento. In un certo senso, aiutiamo a traghettare il valore da una generazione imprenditoriale all’altra.
Quali sono i vostri prossimi obiettivi?
In questo momento stiamo aspettando la certificazione ufficiale dal Ministero, un passo importante. Poi lanceremo una campagna di equity crowdfunding dedicata al mondo startup. Vogliamo accelerare l’accesso a bandi, strumenti fondamentali per far crescere più velocemente chi ha idee e talento.
