Con grande rammarico, la Fondazione Franco Fossati annuncia l’abbandono definitivo degli spazi di WOW Spazio Fumetto, il museo milanese dedicato alla Nona Arte che, per 14 anni, ha rappresentato un punto di riferimento culturale per appassionati, famiglie, studenti e artisti.
Siamo soddisfatti di aver portato a termine la pratica per l’estinzione del debito, in collaborazione con l’Avvocatura del Comune, che ringraziamo di cuore, così da non avere sulla coscienza un “enorme” (come è stato definito) danno erariale a scapito dei cittadini milanesi, ma siamo anche completamente scoraggiati da una burocrazia che chiede alla Fondazione di abbandonare uno spazio per poi rientrare dopo pochi mesi, sempre che si vinca un bando che si annuncia decisamente complicato, viste le condizioni dello stabile che si è anche recentemente allagato. Abbiamo lottato contro i mulini a vento, siamo stati definiti ‘fumettari che vivono con la testa fra le nuvolette’, ma così è troppo anche per dei supereroi. Ringraziamo tutti coloro che in questi mesi hanno avuto belle parole per noi, che ci hanno aiutato con donazioni e sottoscrivendo una petizione che conta 12.000 firme. La soluzione? Farci restare fino alla risoluzione del bando (nella speranza che non presenti condizioni impraticabili) e permetterci di partecipare senza dissanguarci per affrontare due inutili traslochi. Non è possibile, ci dicono. Allora altro non resta che salutarci con un SOB. Ci tengo a ringraziare di cuore tutti i membri del Consiglio della Fondazione, i nostri instancabili dipendenti che resteranno senza lavoro dopo anni di impegno, i collaboratori, i volontari e tutti i visitatori che ci sono stati vicini in questi anni! Resta aperto l’appello a qualsiasi Comune e Privato che voglia progettare seriamente con noi una possibile alternativa.
Luigi Bona, presidente della Fondazione Franco Fossati
Nonostante l’accordo raggiunto con il Comune di Milano – che, grazie all’intervento dell’Avvocatura, ha permesso l’estinzione del debito che impediva alla Fondazione di partecipare al nuovo bando per la gestione dello spazio – l’Amministrazione ha comunicato l’obbligo di liberare completamente i locali entro il 15 giugno. Una richiesta che, di fatto, mette fine all’attività del museo.
È evidente a chiunque che non è sostenibile affrontare ora le spese ingenti di un trasloco per poi (forse) rientrare tra qualche mese. Siamo stati indotti a pensare che ci fosse margine per restare fino alla risoluzione del bando, ma così non è stato. Chiedere di svuotare tutto, immagazzinare migliaia di materiali, attrezzature, opere, per un tempo così breve e incerto, è un atto che compromette irrimediabilmente il nostro futuro.
Fondazione Franco Fossati
La chiusura del museo non è solo la fine di un presidio culturale unico nel suo genere in città, ma anche la perdita di numerose opportunità già in programma: due mostre di rilievo – di cui una con un partner internazionale –, i campus estivi per bambini e ragazzi, i corsi di fumetto e il presidio del Giardino Oreste del Buono, vero punto d’incontro e socialità per il quartiere.
Di fronte a questo scenario dobbiamo prendere atto delle decisioni burocratiche. Lasciamo uno spazio che, molto probabilmente, non potremo più permetterci di rioccupare, a causa dei costi assorbiti dallo sgombero. Con la chiusura di domenica si spegne una voce importante della cultura milanese.
Fondazione Franco Fossati
Una decisione che segna una grave perdita per la città e per il mondo del fumetto italiano.
Domenica 15 giugno tutti gli amici sono invitati per un saluto che la Fondazione spera sia un arrivederci. Saranno presenti disegnatori, sceneggiatori, amici e visitatori che in questi anni ci hanno aiutato, sostenuto e incoraggiato.
