Nel cuore della Milano Design Week 2025, lo Spazio Roseto di Corso Garibaldi 95 ospita fino all’11 maggio la mostra “CORPO non CORPO”, a cura di Milo Goj con testo critico in catalogo di Lóránd Hegyi. Promossa da Art Relation in collaborazione con Roseto e Jarvés, l’esposizione mette in dialogo impresa, arte contemporanea e riflessione esistenziale, offrendo uno sguardo profondo sulla produzione recente di Salvatore Garau, uno degli artisti più originali e radicali della scena italiana.
Tra le opere in mostra spicca “Autoritratto” (2022), un’opera-video della durata di appena 23 secondi ma di fortissimo impatto concettuale. Una riflessione sulla rappresentazione del sé che, in un’epoca dominata dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale, si sottrae deliberatamente al visibile per affermare la centralità dell’invisibile, del mistero, dell’unicità irriducibile dell’essere umano.
L’opera che non vedete qui accanto è il mio autoritratto. È molto simile a me, e vi assicuro che un giorno, quando non ci sarò più, saremo identici come due gocce d’acqua.
Salvatore Garau
Con queste parole, l’artista introduce un’opera che non si vede ma si percepisce, un autoritratto senza immagine che sfida ogni convenzione sulla rappresentazione visiva. “Autoritratto” non è solo un paradosso estetico, è un gesto di ribellione poetica contro la sovraesposizione del corpo e dell’identità nell’era digitale, dove tutto è reso visibile, misurabile, replicabile.
L’opera si fa così specchio dell’invisibilità, ribaltando i canoni della mimesi artistica: non è più l’artista a ritrarre il reale, ma è l’assenza stessa a restituire l’immagine più autentica dell’autore. Una dichiarazione potente e raffinata, in linea con la poetica che Garau porta avanti da decenni, già dalla sua prima personale alla Galleria Cannaviello nel 1984, quando allestì grandi tele nere su pareti nere, rendendo protagonista ciò che non si mostra.
Oltre al video, la mostra presenta anche quindici grandi tele in cui pittura e immaterialità convivono, proseguendo il dialogo tra materia e spirito che da sempre caratterizza la ricerca dell’artista.
“CORPO non CORPO” è dunque più di una mostra: è un’esperienza che interroga lo spettatore, lo invita a rallentare, a sentire piuttosto che guardare, a riscoprire lo spazio silenzioso dell’interiorità nell’epoca del rumore visivo.
Per chi non potesse visitare la mostra di persona, “Autoritratto” è disponibile anche su YouTube, mantenendo vivo il suo messaggio oltre i confini dello spazio espositivo.
