Questa mattina, alla presenza di cittadini e rappresentanti delle istituzioni, tra cui il presidente del Senato On. Ignazio La Russa, uno slargo di Sesto San Giovanni è stato intitolato a Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi.
“Ricordarli oggi significa onorare la loro memoria e ribadire un principio fondamentale: la violenza non può e non deve mai essere uno strumento di lotta politica.
Con questa intitolazione vogliamo affermare, con forza, che non esistono morti di serie A e morti di serie B: ogni vittima dell’odio politico merita memoria e giustizia.
È un messaggio ai giovani: non lasciatevi mai sedurre dall’odio politico. Il confronto, anche acceso, deve sempre rispettare la dignità della persona.
Le istituzioni hanno il dovere di custodire la memoria e di trasformarla in impegno quotidiano.
Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa giornata. In particolare, il circolo “Il Tricolore”, che ha donato il monumento celebrativo all’Amministrazione, contribuendo in modo concreto alla nascita di questo spazio della memoria. Un ringraziamento anche alle figlie di Pedenovi, che hanno presenziato all’evento: anche per loro, onoriamo la memoria delle vittime dell’odio politico.
Oggi Sesto San Giovanni sceglie di ricordare. Da noi, la violenza politica non troverà mai giustificazioni”.
Roberto di Stefano, Sindaco di Sesto San GiovanniL’inaugurazione avvenuta a Sesto questa mattina alla presenza del presidente del Senato Ignazio La Russa, dei parlamentari di collegio sen.Rauti e on.Osnato e di molti altri esponenti politici di rilievo,non solo prosegue un percorso di pluralismo culturale iniziato dalla giunta di centrodestra sin dal 2017, grazie al costante impegno dell’assessore alla Toponomastica Antonio Lamiranda, ma soprattutto vuole ergere a Sesto un presidio di riconciliazione contro l’odio politico che nel 1975 e 1976 portò alla morte di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi, a Milano.Alle parole concilianti di La Russa e Lamiranda purtroppo fa da contraltare la sinistra sestese, che non riesce a superare vecchi steccati ideologici;.Sono fermi al 1945 e lo hanno dimostrato per l’ennesima volta potevano fare un passo in avanti condannando le barbare esecuzioni di Ramelli e Pedenovi e invece organizzano un presidio di protesta contro questa iniziativa.Peccato, dopo 50 anni un gesto conciliante sarebbe stato importante.
Michele Russo, coordinatore Fdi di Sesto San Giovanni
