In merito alla vicenda legata al provvedimento di ordinanza di demolizione del Comune di Briosco nei confronti di un privato cittadino in via Benedetto da Briosco, che interesserebbe anche un manufatto votivo, l’Ente Parco, per quanto di sua competenza, precisa che:
• la segnalazione effettuata dagli Uffici di riferimento del Parco Regionale della Valle del Lambro al Comune di Briosco è un provvedimento che si è generato a seguito di segnalazione giunta all’Ente Parco da parte di un cittadino residente nel territorio di Briosco;
• alla segnalazione è seguito, in prima battuta, un sopralluogo delle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco, al fine di accertare la veridicità della segnalazione stessa ed eventualmente per rilevare nel dettaglio lo stato di fatto;
• sull’area interessata sono state rilevate diverse opere e strutture abusive, di varia tipologia e consistenza, assoggettabili a sanzione;
• l’area oggetto delle verifiche è poi risultata essere inserita e classificata, secondo le Norme Tecniche Attuative del Parco Regionale della Valle Lambro, in articolo 12 (“Sistema degli aggregati urbani”), la cui competenza pianificatoria e sanzionatoria è posta in capo ai singoli Comuni. Di conseguenza, è stata inoltrata dall’Ente Parco la relativa segnalazione al Comune di Briosco, per eventuali verifiche e adempimenti del caso;
• in considerazione del rilevamento effettivo degli abusi in essere, l’Ente Parco e il Comune di Briosco hanno agito nel rispetto delle specifiche competenze, per i relativi provvedimenti sanzionatori, così come espressamente previsto dalla legge. La mancata segnalazione di tali abusi si sarebbe altrimenti configurata come un’effettiva omissione di atti d’ufficio. Un ente pubblico, infatti, è tenuto a intervenire per far rispettare le regole, per tutti in eguale misura;
• nessuno mette in dubbio il valore che la grotta mariana può avere da un punto di vista religioso e affettivo, ma mettendo in evidenza il manufatto votivo quale oggetto del provvedimento, il proprietario sanzionato ha cercato di far passare in secondo piano gli altri abusi contestati, sicuramente di maggior rilevanza, distogliendo in tal modo l’attenzione dalla verità dei fatti e dalla finalità dei provvedimenti assunti dagli Enti interessati, che agiscono con l’unico obiettivo di preservare il patrimonio naturale condiviso, facendo rispettare, come è doveroso in qualsiasi circostanza, le norme di legge.
