Nel corso del 2024, circa 650 persone migranti, rifugiate o richiedenti protezione hanno scelto per la prima volta di avvalersi dei servizi del Comune di Milano per apprendere la lingua italiana. Questo importante servizio di orientamento, rivolto a tutti senza distinzioni, ha la sua sede presso il Milano Welcome Center di via Sammartini 75, inaugurato alla fine di novembre 2024.
Il Milano Welcome Center si pone come punto unico di accesso ai servizi cittadini dedicati a migranti e rifugiati, con una particolare attenzione a chi è appena arrivato in città. L’obiettivo è quello di facilitare il percorso di inclusione, concentrando in un unico luogo supporto, informazioni, orientamento e accesso ai servizi.
Un supporto su misura per imparare l’italiano
Ogni persona che ha espresso la necessità di imparare l’italiano è stata accolta e indirizzata verso le risorse più adatte nel territorio. Grazie a una costante mappatura, il Milano Welcome Center collabora con circa 100 scuole che offrono corsi gratuiti o a prezzi calmierati, permettendo così un accesso equo all’apprendimento della lingua.
Le scuole mappate includono:
- CPIA (Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti), con sette sedi gratuite a Milano.
- Scuole comunali che propongono corsi a prezzi calmierati.
- Circa 20 scuole del Terzo Settore, che offrono corsi gratuiti o con un piccolo contributo grazie a finanziamenti nazionali o europei (come i fondi FAMI).
- Enti volontaristici, tra cui i 35 della rete Scuole Senza Permesso e circa 20 scuole parrocchiali legate alla Diocesi di Milano.
Queste realtà rappresentano non solo un’opportunità formativa, ma anche un osservatorio privilegiato dei fenomeni sociali del territorio, sostenuto dall’Assessorato al Welfare e Salute del Comune.
Servizi multilingue e orientamento integrato
Il Milano Welcome Center si distingue anche per il suo front office multilingue, accessibile dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17, senza bisogno di appuntamento. È possibile contattare il centro via e-mail (MilanoWelcomeCenter@comune.milano.it) o telefonicamente tramite il numero 02.02.02, attivo da lunedì a sabato.
Grazie al lavoro di mediatori linguistici e culturali che parlano arabo, bengalese, cinese, cingalese, inglese, francese, spagnolo, russo e ucraino, le persone possono ottenere una prima valutazione delle loro esigenze e essere indirizzate verso i servizi specialistici. Questi includono consulenze sociali, giuridiche, amministrative, supporto all’inserimento lavorativo, assistenza per il riconoscimento dei titoli di studio, orientamento per il ricongiungimento familiare e l’accesso ai percorsi di accoglienza del sistema SAI.
Collaborazione e finanziamenti per l’inclusione
Le attività del Milano Welcome Center sono frutto di una coprogettazione tra il Comune di Milano e alcuni enti del Terzo Settore: Amapola, Spazio Aperto Servizi, Farsi Prossimo e Progetto Integrazione. La sede è stata ristrutturata grazie al finanziamento europeo del PON Città Metropolitane, mentre i servizi sono sostenuti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell’Interno tramite il Fondo nazionale per le politiche migratorie.
Questo centro rappresenta un modello virtuoso di integrazione, che mira a rispondere in modo efficace e inclusivo ai bisogni di chi cerca un nuovo inizio a Milano.
Il primo passo per un’integrazione reale delle persone migranti e neoarrivate è l’apprendimento della lingua italiana, un requisito fondamentale per partecipare alla vita della città e sentirsi parte di una comunità. Per questo motivo lo sforzo del Milano Welcome Center è quello di garantire supporto e accompagnamento a chi ha voglia di imparare, rafforzando sempre di più il sistema integrato di servizi dedicati ai nuovi milanesi che vede una stretta alleanza e collaborazione tra enti pubblici e privati che lavorano in questo ambito sul territorio milanese, mantenendo allo stesso tempo un ruolo di forte regia comunale. È incoraggiante notare che dall’inaugurazione del centro le richieste di supporto si sono intensificate, cosa che ci conferma che la logica del one-stop-shop funziona.
Lamberto Bertolé, assessore al Welfare e Salute
