A Milano sono 54 le aree verdi, distribuite nei nove Municipi, dove dallo scorso anno è stato introdotto il “sfalcio ridotto”. Questa pratica di gestione del prato prevede una riduzione della frequenza di taglio per tutelare le risorse floristiche, proteggere il suolo e favorire la creazione di uno strato erbaceo protettivo, con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità ambientale e la biodiversità.
A quasi un anno dall’introduzione di questa pratica, che è ormai adottata anche in molte altre città europee, il Comune di Milano e l’Università degli Studi di Milano-Bicocca presentano i risultati del monitoraggio condotto dal team dello ZooPlantLab del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze. Lo studio ha l’obiettivo di valutare l’impatto della riduzione degli sfalci sulla biodiversità. Il progetto rientra nel National Biodiversity Future Center, iniziativa del PNRR da 328 milioni di euro, che coinvolge oltre 2.000 ricercatori per la tutela e valorizzazione della biodiversità.
I risultati hanno messo in evidenza gli effetti positivi dello sfalcio ridotto sugli insetti nei parchi urbani, con un aumento della biodiversità del 30% nelle aree non sfalciate rispetto a quelle tagliate frequentemente. Tra gli insetti monitorati, che appartengono a gruppi come impollinatori, predatori, decompositori ed erbivori, sono stati inclusi api mellifere, api selvatiche, sirfidi, mosche, farfalle, coleotteri, cavallette e cimici.
Le aree con una maggiore varietà di fiori e piante erbacee, come carote selvatiche, trifogli, centaurea e radichiella, hanno mostrato un aumento della presenza di insetti che ha superato il 60%. Anche le zone con piccoli boschetti urbani hanno visto un incremento del 40% nella popolazione di insetti. Tuttavia, gli studi hanno evidenziato che una presenza eccessiva di graminoidi (piante erbacee a foglia lunga, come graminacee e erbe) può ridurre la biodiversità, comportando una diminuzione del 40% nella varietà di insetti.
Lo scorso anno abbiamo avviato in città, in oltre 50 aree verdi di varie dimensioni e collocate a macchia di leopardo, la sperimentazione degli sfalci ridotti, già consolidata in tante altre città europee, consapevoli di quanto sia importante la tutela della biodiversità e degli ecosistemi, e fiduciosi dei benefici che questa iniziativa avrebbe portato all’ambiente urbano. Sono felice quindi di constatare le evidenze e i risultati di questo primo monitoraggio portato avanti dai ricercatori dell’Università degli Studi Milano-Bicocca, che ringrazio: ci confermano che siamo sulla strada giusta. Continuiamo quindi a lavorare in questa direzione aumentando il numero delle aree a sfalcio ridotto che diventeranno habitat naturale di una microfauna sempre più ricca, oltre a trasformare i suoli rendendoli più drenanti e quindi in grado di mitigare l’effetto delle isole di calore. In quest’ottica sarà incrementato anche il numero dei prati fioriti in città che portano bellezza e colore e che pure contribuiscono a creare le condizioni per il proliferare di piccoli insetti: nel 2025 i prati fioriti in città saranno 60, distribuiti in tutti i nove Municipi, circa il doppio rispetto all’anno precedente.
Elena Grandi, assessora all’Ambiente e VerdeNel complesso, questo studio dimostra che un regime di gestione meno intensivo di aree verdi tenute in modo informale, con erbe alte, unitamente a ricchezza fiorale e piccoli boschetti, potrebbe effettivamente migliorare la biodiversità degli insetti in contesti urbani promuovendo i servizi ecosistemici. Anche la conservazione di una componente legnosa del sottobosco e delle aree verdi urbane è importante: il legno morto, infatti, rappresenta una micro-oasi di biodiversità dove i piccoli animali trovano riparo, possono fare nidi e trovare anche nutrimento.
Massimo Labra, professore Ordinario di Botanica Generale presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e fondatore e coordinatore del gruppo di ricerca multidisciplinare ZooPlantLab
I risultati del monitoraggio condotto dai ricercatori di ZooPlantLab in otto parchi cittadini e aree verdi (parco Adriano, area verde Cascina dei Prati, parco Lambro, parco Martiri delle Libertà Iracheni Vittime del Terrorismo, parco Monluè, parco Monte Stella, aree verdi via Senigallia e via Girardengo, parco Franco Verga) sono stati pubblicati a inizio gennaio 2025 sulla prestigiosa rivisita ‘Urban Forestry and Urban greening’.
