Gentile di nome e di fatto: Gerardo parla più di impegno sociale che di immobili, della sua famiglia (i tre figli e la moglie) più che di business e, proprio il suo impegno sociale, lo caratterizza tanto da essere molto conosciuto come Gerry Gentile. La sua età è un mistero: dichiara 29 anni portati male perché il lavoro lo invecchia, ma è l’impegno sociale a renderlo un giovanotto.
Come è iniziata la sua avventura nel settore immobiliare?
La mia storia nel settore immobiliare inizia a novembre del 1989, quando avevo appena lasciato il mondo dei villaggi turistici. Mio padre, come spesso accadeva, cercava un lavoro per me e un suo amico gli parlò di un’agenzia immobiliare a Rho. Ho fatto il colloquio e ho iniziato subito. Da quel giorno non mi sono più mosso: ho sempre lavorato con Tecnocasa, iniziando come agente e diventando socio solo un anno dopo, grazie alla fiducia che il mio attuale partner mi diede fin da subito. Sono appena passati 35 anni e posso affermare con orgoglio che questo è il lavoro più bello del mondo.
Quali sono i valori che vi distinguono nel mercato immobiliare?
In qualsiasi attività, se non hai un vero motivo per farla, non riuscirai mai a darle il giusto valore. Io amo il mio lavoro perché capisco quanto la casa sia importante per gli italiani, il loro bene più prezioso dopo la mamma. Questo sentimento guida ogni mia azione. È fondamentale avere rispetto per i clienti: quando ci fanno entrare nelle loro case, ci aprono la loro porta, ci danno accesso alla loro privacy, e noi dobbiamo trattarla con cura. Insegno ai giovani agenti a non focalizzarsi sul guadagno, ma su ciò che possiamo fare per valorizzare i sogni e i progetti delle persone.
Quali sono le richieste più frequenti dei clienti quando cercano casa?
I trilocali sono i più venduti perché rispondono alle esigenze delle famiglie e rappresentano l’offerta più ampia. Nella zona di Rho Fiera e Mind, stiamo assistendo anche a un aumento degli investitori, che preferiscono bilocali. Tuttavia, il lockdown ha cambiato le esigenze abitative degli italiani: ora vogliono una stanza in più e spazi esterni come giardini o terrazzi. Anche i giovani cercano bilocali che possano includere un angolo per lavorare da casa. I costruttori si sono adattati a queste richieste, progettando immobili che rispondono meglio alle nuove abitudini.
Come la tecnologia ha cambiato il settore immobiliare?
Quando ho iniziato, non c’erano nemmeno le fotografie delle case. Tutto si basava su descrizioni verbali e incontri di persona. Oggi, la tecnologia è parte integrante del nostro lavoro. Durante il lockdown, i virtual tour ci hanno permesso di continuare a lavorare, sfruttando al massimo gli strumenti digitali. Ora utilizziamo i social media per presentare gli immobili e i rendering per le nuove costruzioni. Personalmente, ho avviato un programma su YouTube, e in generale sui canali social, che sta avendo grande successo: racconto il territorio in maniera positiva, attirando l’attenzione delle persone, e propositiva; ospito associazioni e do la possibilità alle realtà di raccontare esperienze che abbiano un impatto positivo sulla società. Mi è capitato persino che una cliente mi riconoscesse in vacanza grazie ai miei video!
Ci sono progetti a cui è particolarmente legato?
Quest’anno festeggio due importanti traguardi: i 35 anni di attività e i 20 anni con il Lions Club Rho. Attraverso questa associazione e altre realtà ho avuto l’opportunità di contribuire a molte iniziative benefiche. Con l’Associazione Nazionale Agenti Immobiliari, ad esempio, organizziamo eventi sportivi e culturali per raccogliere fondi destinati a cause come Dinamo Camp o la creazione di strutture sportive per ragazzi diversamente abili.
Tra i progetti più importanti c’è la casa famiglia per il “dopo di noi”, pensata per garantire un futuro sereno ai ragazzi con disabilità. Questo progetto è nato dal confronto con genitori che condividono questa preoccupazione. Con Associazione Gentile abbiamo anche avviato i “Boschi Gentili”, collaborando con il Comune e altre realtà per lasciare un’eredità verde e sostenibile alla comunità.
Lei è anche autore di un libro. Di cosa parla?
Il libro è nato in soli tre mesi, spinto dal desiderio di raccogliere fondi per la casa famiglia e sensibilizzare sul tema. È una sorta di autobiografia, in cui racconto la mia vita e i valori che mi guidano, come la famiglia, l’aiuto reciproco e l’importanza di dare importanza agli altri prima che a se stessi. In una pagina speciale, mia figlia descrive quanto io ami il mio lavoro: dice che vede la mia felicità quando parlo di quello che faccio e quando vedo il sorriso di chi entra in una casa che ama, come un bambino che entra nella sua nuova cameretta.
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Il mio obiettivo principale è continuare a restituire alla comunità ciò che ho ricevuto. Voglio aiutare i giovani a capire che sono il nostro futuro e meritano il meglio. Tra i miei progetti c’è anche la scrittura di altri due libri, che possano ispirare e lasciare un segno. Il mio sogno più grande è realizzare completamente la casa famiglia, un luogo di serenità e accoglienza. Credo fermamente che ognuno di noi debba prendersi cura della propria comunità e lasciare un’eredità positiva. La responsabilità sociale non è solo un dovere, ma un modo per dare un senso più profondo alla vita.

Quando ho iniziato, non c’erano nemmeno le fotografie delle case. Tutto si basava su descrizioni verbali e incontri di persona. Oggi, la tecnologia è parte integrante del nostro lavoro. Durante il lockdown, i virtual tour ci hanno permesso di continuare a lavorare, sfruttando al massimo gli strumenti digitali. Ora utilizziamo i social media per presentare gli immobili e i rendering per le nuove costruzioni. Personalmente, ho avviato un programma su YouTube, e in generale sui canali social, che sta avendo grande successo: racconto il territorio in maniera positiva, attirando l’attenzione delle persone, e propositiva; ospito associazioni e do la possibilità alle realtà di raccontare esperienze che abbiano un impatto positivo sulla società. Mi è capitato persino che una cliente mi riconoscesse in vacanza grazie ai miei video!
Quest’anno festeggio due importanti traguardi: i 35 anni di attività e i 20 anni con il Lions Club Rho. Attraverso questa associazione e altre realtà ho avuto l’opportunità di contribuire a molte iniziative benefiche. Con l’Associazione Nazionale Agenti Immobiliari, ad esempio, organizziamo eventi sportivi e culturali per raccogliere fondi destinati a cause come Dinamo Camp o la creazione di strutture sportive per ragazzi diversamente abili.
Il libro è nato in soli tre mesi, spinto dal desiderio di raccogliere fondi per la casa famiglia e sensibilizzare sul tema. È una sorta di autobiografia, in cui racconto la mia vita e i valori che mi guidano, come la famiglia, l’aiuto reciproco e l’importanza di dare importanza agli altri prima che a se stessi. In una pagina speciale, mia figlia descrive quanto io ami il mio lavoro: dice che vede la mia felicità quando parlo di quello che faccio e quando vedo il sorriso di chi entra in una casa che ama, come un bambino che entra nella sua nuova cameretta.