“Dopo gli ultimi sviluppi a Milano, con l’approvazione in Consiglio Comunale l’11 novembre della demolizione parziale dello stadio Giuseppe Meazza e il via libera alla costruzione di un nuovo stadio nel quartiere di San Siro, le aspettative di molti cittadini di San Donato Milanese erano riposte nel Consiglio Comunale del 14 novembre. Tuttavia, chi auspicava segnali di apertura o buon senso è rimasto ancora una volta deluso. La maggioranza, guidata dal Sindaco Francesco Squeri, ha infatti respinto con fermezza la mozione delle minoranze (con l’eccezione di Fratelli d’Italia), che chiedeva una sospensione volontaria dell’Accordo di Programma relativo all’ipotetico stadio del Milan, previsto nell’area verde di San Francesco. Le forze politiche di maggioranza, San Donato Futura e SandoLab, hanno fatto quadrato attorno al progetto, ignorando le richieste di una riflessione più ampia sul futuro della città e sul destino dei 40 ettari di verde coinvolti.
Matteo Minoia, Rappresentante Gruppo Territoriale SudEst Milano MoVimento 5 Stelle
La seduta consiliare è stata caratterizzata dalla partecipazione attiva del Comitato No Stadio, allontanati dall’Aula dopo aver espresso a voce alta il loro dissenso verso quella che definiscono una svendita del territorio di San Donato per finalità estranee agli interessi della comunità.
Secondo il Comitato, il sacrificio dell’area San Francesco rappresenta un mero strumento di pressione per ottenere condizioni più favorevoli nell’accordo relativo al nuovo stadio di San Siro. Una visione che alimenta il malcontento tra i cittadini, già delusi dall’assenza di coinvolgimento nelle decisioni che cambieranno il volto della città. Alla luce degli sviluppi, il dibattito non si limita alla sfera politica, ma si estende anche a potenziali risvolti istituzionali e legali. Secondo alcune voci critiche, l’operato della maggioranza potrebbe essere sottoposto al vaglio della Corte dei conti, per verificare eventuali danni erariali a carico della collettività. Dal giugno 2022, data delle ultime elezioni amministrative, l’attuale amministrazione sembra aver relegato i cittadini sandonatesi a un ruolo marginale nella vicenda stadio. Nemmeno l’ipotesi di un referendum comunale consultivo è stata presa in considerazione, nonostante fosse uno strumento previsto per garantire il coinvolgimento della comunità. Il procedere di questa vicenda non lascia dubbi sul fatto che le istanze della cittadinanza sembrano cadere nel vuoto, lasciando spazio a interessi privati che rischiano di compromettere il futuro di una città simbolo di sostenibilità e innovazione, come San Donato Milanese.
Matteo Minoia, Rappresentante Gruppo Territoriale SudEst Milano MoVimento 5 Stelle
