La maggioranza di Cinisello Balsamo commenta il post recentemente uscito a firma Mariarita Morabito, consigliere comunale del Partito Democratico, nel quale la stessa afferma:
“Questo muro dice sempre qualcosa.
È diventato uno strumento di espressione pubblica per chi sente il bisogno di lanciare messaggi 2di sensibilizzazione verso situazioni di conflitto. Questo muro ospita il dissenso e l’impegno sociale che si contrappongono al muro del silenzio, dell’indifferenza, della repressione.
“ALL EYES ON GAZA” richiama l’attenzione su un’area in cui si sta compiendo un genocidio. Troppe morti, troppi bambini a cui è stato rubato il futuro.
Chi non sa leggere forse vedrà solo il gesto e non il messaggio. Ma a volte scrivere sui muri è l’unico modo per far sentire una voce che altrimenti resterebbe inascoltata, soprattutto quando i temi sono così urgenti e importanti, come la pace e l’attenzione verso le crisi umanitarie.
Questo muro dice sempre qualcosa”
Pur condividendo l’appello alla pace sotteso al messaggio scritto sul muro, perché la parola “PACE” descrive un’ambizione universale e indiscutibile, la maggioranza si dichiara stupita da quanto lascia intendere nel suo post la vicepresidente del consiglio Mariarita Morabito, commentando in una nota:
“Se il contenuto del messaggio è positivo e condivisibile, il reato di imbrattamento di proprietà privata passa in secondo piano”.
Inoltre, in un commento dello stesso post, il consigliere del Partito democratico Morabito aggiunge (testuale): “… E se per dirlo bisogna sporcare il muro del MIO soggiorno io lo sporco. E se sporcandolo potessi salvare anche una vita sola, io ne sarei felice.”
La domanda sorge spontanea: “Perché non lo fa?” perché non imbratta il muro del SUO condominio?”
Non lo fa forse perché nemmeno lei crede che imbrattare un muro possa salvare anche una sola vita? Non lo fa forse perché sa benissimo che imbrattare i muri è reato (lo sa! Lo scrive anche in un suo secondo post, in modo bonario ma lo scrive) e che non spetta a nessuno, tanto meno a lei, stilare una classifica della gravità di un reato o di un altro?
Oppure non lo fa forse perché il dover poi pagare di tasca sua la pulizia del muro è cosa sgradita?
Ci aspetteremmo da un primario rappresentante delle istituzioni come lei un forte impegno, senza se e senza ma, al fine di garantire la legalità e la corretta applicazione della legge, non la benevola concessione di valutare di volta in volta se “il significato dell’atto commesso è più importante del rispetto delle leggi che, in questo caso, tutelano la proprietà privata”.
Questa Maggioranza, questa giunta, i consiglieri tutti, ribadiscono un concetto inoppugnabile: la legge non si può piegare e modellare in funzione di atteggiamenti e comportamenti di parte. Un reato è un reato a prescindere dalla finalità che potrebbe anche essere condivisibile e nobile.
Al vicepresidente del Consiglio, nonché esponente del Partito Democratico, diamo un suggerimento: “indichi l’indirizzo di casa sua e metta a disposizione dei graffitari i suoi muri condominiali, i condomini ringrazieranno sentitamente”.
O in alternativa, partecipi a qualche ora di lezione di educazione civica. Nelle nostre scuole se ne fanno tante.
Altrimenti è pura ipocrisia o nel migliore dei casi parafrasando un famoso detto, potremmo dire che la Vicepresidente del consiglio Morabito “fa la grande con il muro degli altri”.
