Regione Lombardia ha deciso di stanziare 3,8 milioni di euro per incrementare il fondo regionale destinato alle agevolazioni finanziarie per le imprese suinicole. L’iniziativa rappresenta un significativo sostegno per il settore allevatoriale colpito dalla peste suina africana (PSA).
Chi può richiedere gli aiuti
Il contributo sarà accessibile a tutti gli allevamenti suinicoli attivi sul territorio regionale. L’agevolazione finanziaria consiste in un contributo in conto interessi calcolato sull’importo del finanziamento ammesso all’agevolazione, fino a un massimo di 4.000 basis point per anno. Tuttavia, l’importo finale non può superare il tasso applicato dall’istituto proponente.
Le caratteristiche del finanziamento includono
- importo ammesso tra 50.000 e 200.000 euro
- durata non inferiore ai 24 mesi e non superiore ai 60 mesi
Ulteriori provvedimenti a sostegno del settore
Questa misura si aggiunge ad altre iniziative intraprese dalla Regione Lombardia per sostenere le aziende suinicole nella lotta contro la peste suina africana. Tra queste
- 7 milioni di euro per il rafforzamento della biosicurezza negli allevamenti
- 3 ordinanze presidenziali che hanno semplificato l’abbattimento dei cinghiali, con un totale di 46.000 esemplari abbattuti dal 2021, e un trend in crescita
Obiettivo del provvedimento
Il nuovo finanziamento mira a offrire un supporto concreto alle aziende suinicole, consentendo loro di affrontare meglio le difficoltà economiche derivanti dalla PSA e di migliorare le proprie infrastrutture e pratiche di allevamento per prevenire futuri focolai.
Questo provvedimento si somma al pacchetto di misure destinate nell’ultimo anno agli allevamenti di suini lombardi, che devono sostenere costi elevati per ostacolare la diffusione della Peste suina africana. Il provvedimento facilita l’accesso ai finanziamenti per il credito di funzionamento, con la regia di Finlombarda.
Sappiamo che la lotta contro questa malattia subdola e contagiosa per i suini è difficile, tanto che in questo momento la PSA interessa ben 14 Paesi europei e che anche in contesti come quello della Cina, con risorse finanziarie certamente superiori alle nostre, dal 2018 la malattia è un problema irrisolto.
Servono ora più che mai attenzione e comportamenti corretti negli allevamenti e contemporaneamente potenziamento delle attività di contenimento dei cinghiali e di rimozione delle carcasse infette, per cui servirà attivare il massimo sforzo.
Paolo Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura
