“Forza Iman, Pioltello è con te”: è il messaggio accorato della Città, stampato sullo striscione che da questa mattina spicca sul Municipio. Un messaggio di incoraggiamento e affettuosa vicinanza a Iman Mahdavi, 28 anni, iraniano ma pioltellese d’adozione, che venerdì 9 agosto gareggerà nella sua categoria (78kg) per la lotta libera con la Squadra Olimpica dei Rifugiati del CIO-Comitato Olimpico Internazionale.
Una disciplina di cui era campione già in patria, ma che grazie al Lotta Club Seggiano ha potuto continuare anche qui in Italia – dove è arrivato nel 2020, attraversando a piedi la terribile rotta balcanica per sfuggire a un regime sempre più opprimente. Infatti i sacrifici non lo spaventano: di notte lavora per la sicurezza di una nota discoteca di Milano, dove risiede, di giorno si allena al Lotta Club Seggiano. Una storia di coraggio, determinazione, forza di volontà tutta racchiusa nel suo sguardo, vivo e fiero.
Sua mamma, in Iran, sta ancora piangendo dopo aver ricevuto la bellissima notizia. E si commuove il suo “papi” italiano – come lo chiama lui – il suo allenatore Marco Moroni che le lacrime invece le trattiene a stento a poche settimane dalla gara perché, quello col Lotta Club Seggiano, è un incontro che ha cambiato la vita di entrambi: «Qui ho una seconda famiglia», ha detto orgoglioso il giovane atleta. La società pioltellese, guidata dal presidente Giuseppe Gammarota, infatti lo ha sostenuto tantissimo, e lo ha appoggiato anche per fargli ottenere lo status ufficiale di rifugiato da parte dell’UNHCR, l’Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite. Aiutandolo poi per l’ingresso, nel 2022, anche nel Programma Olimpico per i Rifugiati.
Ho conosciuto Iman nel 2022 quando è venuto qui in Comune per la prima volta, poco dopo essere arrivato in Italia, per la Giornata Mondiale del Rifugiato e ho visto nei suoi occhi la forza di un ragazzo che non solo desiderava un nuovo futuro, ma anche poter continuare a praticare lo sport che amava. Con grande gioia oggi possiamo dire che, anche grazie al percorso intrapreso con l’UNHCR, Iman potrà dimostrare tutto il suo valore come campione nella lotta, perché come persona lo ha già dimostrato. Pioltello tifa per lui e abbiamo voluto, anche da lontano, fargli arrivare il nostro affetto. Il Municipio è la casa di tutti i pioltellesi per questo motivo abbiamo pensato fosse il luogo più rappresentativo da cui inviare gli auguri di tutta la Città.
Ivonne Cosciotti, sindaco di Pioltello
La Squadra Olimpica dei Rifugiati schiererà a Parigi in tutto 36 atleti provenienti da 11 Paesi diversi per 12 sport, ospitati da 15 Comitati Olimpici Nazionali (CNO) e gareggeranno tutti sotto un unico emblema a rappresentare gli oltre 100 milioni di sfollati nel mondo.
È la prima volta dalla sua creazione, tre anni fa, che due degli sportivi di questa squadra speciale provengono dall’Italia. Entrambi sono di origine iraniana: l’altro è Hadi Tiranvalipour, atleta di taekwondo (categoria -58kg), che si allena a Roma.
Siamo orgogliosi di poter essere rappresentati alle Olimpiadi di Parigi da Iman. Abbiamo preso a cuore la sua situazione sin dall’inizio e grazie al suo impegno e alla sua dedizione è riuscito a raggiungere un obiettivo che sembrava impensabile. La sua partecipazione ai Giochi olimpici è già un traguardo incredibile, e siamo certi che anche lì saprà dimostrare il suo enorme spirito sportivo. Ci stiamo preparando al grande evento: vorremmo allestire un maxi schermo per seguire tutti insieme la competizione. Sono certo che il nostro tifo arriverà fino a Parigi.
Claudio Dotti, assessore allo Sport
E anche da Parigi arriva un messaggio con tanto di foto.
Desideriamo condividere con la sindaca, la Giunta e tutta la città di Pioltello alcuni scatti fotografici qui da Parigi alla vigilia della Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici. Un saluto e soprattutto un ringraziamento per il sostegno sempre dimostrato in questi anni alle attività sportive e inclusive promosse dalla nostra associazione sportiva e al percorso olimpico di Iman.
Giuseppe Gammarota, Presidente del Lotta Club Seggiano
Iman gareggerà nella disciplina olimpica della lotta libera e difenderà la bandiera della Squadra Olimpica dei Rifugiati: quest’anno per la prima volta nella storia la squadra Olimpica dei Rifugiati annovera dei rappresentanti dall’Italia (Iman è uno dei due) e per la prima volta si presenta alle Olimpiadi con un proprio simbolo: un cuore stilizzato.
E dal cuore viene proprio l’augurio che questi Giochi possano rappresentare l’occasione per tutti, sportivi, tifosi, spettatori e appassionati, per riscoprire e condividere i valori che li hanno originati. Le Olimpiadi sono nate come momento di pace fra i popoli, si interrompevano le guerre e i combattenti sui campi di battaglia diventavano contendenti nei campi sportivi creando così un momento unico di umanizzazione, di riflessione e di incontro empatico fra i popoli”.
