Una devastazione senza precedenti ha colpito il campo sperimentale di riso TEA presso l’azienda Cascina Erbatici. Durante la notte, ignoti hanno distrutto l’intero campo, manomettendo la telecamera di sorveglianza e divellendo la rete di protezione per poi tagliare e sradicare le piantine. A dare la notizia è stato l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi.
Non parliamo di atto vandalico. Si tratta di un gesto criminale, che compromette una sperimentazione che per primi in Italia eravamo riusciti ad avviare con uno sforzo politico importante e unendo le migliori competenze scientifiche sulla materia. Non ci sono commenti per condannare il gesto di chi, pensando di distruggere un piccolo campo di 28 metri quadri, ha bloccato anni di studi che finalmente potevano essere applicati in concreto.
Detto che ovviamente questo gesto incivile non ci fermerà è chiaro che verranno subito presentate le denunce del caso perché si possa fare chiarezza sull’accaduto.
Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste
L’importanza delle TEA nella ricerca agraria
Le TEA, o Tecniche di Evoluzione Assistita, rappresentano una frontiera innovativa nel miglioramento genetico delle piante, distinguendosi nettamente dagli OGM (Organismi Geneticamente Modificati). Queste tecniche permettono di sviluppare piante più resistenti alle malattie e più adatte ad affrontare le sfide del cambiamento climatico. Un beneficio significativo delle TEA è la riduzione dell’uso di pesticidi e fitofarmaci, oltre a una gestione più efficiente delle risorse idriche.
La sperimentazione a Mezzana Bigli
Il campo sperimentale di Mezzana Bigli, avviato dall’Università degli Studi di Milano, era il primo nel suo genere in Lombardia. La ricerca si concentrava sulla risposta delle piante al fungo responsabile del brusone, una malattia devastante per il riso. Questo progetto rappresentava una speranza concreta per l’agricoltura sostenibile, mirata a proteggere le colture senza ricorrere a metodi dannosi per l’ambiente.
Le reazioni della comunità e del settore agrario
La comunità scientifica e agraria ha reagito con sgomento e indignazione.
Un gesto criminale, incivile e violento e segno di profonda ignoranza, frutto anche di una propaganda distorta. Un atto che comunque non ci fermerà e non fermerà nemmeno il necessario progresso scientifico. Rilanceremo con ancora maggior forza perché la sfida di nutrire la nazione e di produrre di più e meglio non si arresterà di certo davanti a qualche criminale.
Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura del SenatoAssistiamo a un rigurgito di violenza oscurantista e antiscientifica che come Università Statale non abbiamo alcuna intenzione di tollerare. Questo episodio causa un danno incalcolabile non solo alla ricercatrice coinvolta, non solo al suo progetto, ma all’intera comunità scientifica e ai cittadini tutti che sono i primi portatori di interesse del lavoro svolto dal nostro ateneo. Il lavoro dei nostri scienziati, il loro obiettivo di sviluppare una coltivazione maggiormente sostenibile e a beneficio di tutti riprenderà e proseguirà con convinzione e impegno anche maggiori.
Maria Pia Abbracchio, Pro Rettrice vicaria della Statale di Milano con delega al coordinamento e alla promozione della ricercaIl campo sperimentale RIS8imo era stato sviluppato con le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) all’Università Statale di Milano, con l’obiettivo di contribuire ad abbattere l’impiego di fungicidi, nell’ottica di un’agricoltura sostenibile e di qualità, un’innovazione necessaria per affrontare le sfide dell’agricoltura di oggi e di domani. Come scienziati pubblici esprimiamo sconcerto e tristezza per aver subito una violenza ingiustificata, frutto di oscurantismo e pulsioni antiscientifiche.
Vittoria Brambilla e Fabio Fornara, professori dell’Università degli Studi di Milano e responsabili della ricerca
