A fine maggio è stata annunciata la stabilizzazione del personale dei nidi, ma i sindacati e il personale non sono soddisfatti e in questi giorni stanno continuando le agitazioni. Gli educatori dei nidi di Sesto San Giovanni chiedono miglioramenti contrattuali e salariali alla Fondazione Generiamo, che ha rilasciato una nota in cui esprime la propria posizione. Pubblichiamo integralmente la nota:
Fondazione di Partecipazione Generiamo congiuntamente all’Amministrazione Comunale di Sesto San Giovanni tengono a ribadire la massima attenzione verso il servizio dei nidi nel suo complesso e verso il riconoscimento professionale delle educatrici dei nidi di Fondazione con azioni concrete già avviate in base alle procedure previste dallo Statuto e già garantite in sede di conciliazione sindacale presso la Prefettura di Milano il 12 giugno 2024.
Nonostante tali garanzie, i Sindacati hanno inteso proseguire uno stato di agitazione. La Fondazione di Partecipazione Generiamo intende quindi fare chiarezza con una nota:
“Fondazione di Partecipazione Generiamo gestisce in modo autonomo i servizi per l’infanzia dedicati ai bambini e alle loro famiglie presso i nidi affidati in concessione dal Comune di Sesto San Giovanni alla Fondazione che è a tutti gli effetti una società in-house. Fondazione di Partecipazione Generiamo ha, dalla sua costituzione, puntato sulle relazioni fiduciarie con tutto il personale e soprattutto con le educatrici, sostenendo un processo evolutivo, complessivo, che possa rispondere adeguatamente ai cambiamenti sociali in cui tutti siamo inseriti – ribadisce la Presidente Luisa Anzaghi – la formazione permanente, strumento di crescita personale e professionale, ha portato a migliorare l’organizzazione dei nidi e il supporto che le educatrici forniscono alle famiglie senza mai sostituirsi alle figure parentali. Siamo consapevoli che quest’ottica di crescita e di sviluppo comporti livelli di responsabilità innanzitutto attraverso processi di cambiamento trasparenti, di valutazione dell’efficacia dei servizi, di ridefinizione dell’uso delle risorse per coniugare, concretamente, le esigenze delle persone con la salvaguardia delle risorse collettive.
Fondazione Generiamo ha totale autonomia nella gestione del personale che viene assunto attraverso una selezione pubblica per motivi di trasparenza. Dal 2019 ad oggi, in tutte le selezioni, il tipo di contratto proposto è sempre stato il CCNL Aninsei chiaramente enunciato nel bando. Inoltre, lo Statuto della Fondazione prevede, all’art. 6, la valutazione della performance come modalità per le premialità. In quest’ottica nel gennaio 2024 la direzione ha presentato l’ennesima proposta per un programma di valutazione della performance a cui si legano gli aumenti di stipendio. La concretezza di tale azione è stata ribadita nell’incontro di conciliazione avvenuto il 12 giugno presso la Prefettura, assicurando l’inserimento dei fondi al bilancio di giugno al fine di un adeguamento per gli stipendi al massimo il mese di ottobre 2024.
La convocazione di assemblea dei soci per la validazione del bilancio – afferma l’assessore Pizzochera – è a riprova della concreta attivazione del sistema di premialità. Il 2023 è stato il primo anno in cui Fondazione ha incassato le rette diret- tamente e l’allineamento tra entrate e costo sociale ha richiesto un tempo più lungo, ma la Fondazione sta facendo il massimo sforzo per il bene delle educatrici. Trovo quindi fuori luogo l’agitazione di questi giorni che sembra essere più un’azione contro l’amministrazione comunale e quindi politica, piuttosto che di tutela verso le lavoratrici. L’ostinazione di tale agitazione non trova motivazioni concrete, la dirigenza di Fondazione ha già indicato l’adeguamento degli stipendi delle educatrici al caro vita come obiettivo del bilancio di giungo. Azione che sarebbe avvenuta prima se a marzo la direzione avesse trovato ascolto in sede sindacale.”
Secondo la Fondazione, i sindacati avrebbero rifiutato la proposta di valutazione della performance in ogni suo aspetto, adducendo che non fosse accettabile una valutazione delle attività dei lavoratori, contrariamente a quanto già attuato da anni per i dipendenti pubblici e in molte aziende virtuose. A tale chiusura non sarebbe seguita alcuna proposta percorribile da parte dei sindacati. Si legge nella nota: “Il Sindacato adduce obiettivi che metterebbero a rischio l’affidamento diretto dei servizi a Fondazione ponendo a rischio la posizione delle lavoratrici. Le lavoratrici, assunte dalla Fondazione, si troverebbero nell’incertezza qualora il rapporto tra Ente Pubblico e Fondazione non mantenesse i parametri di maggior vantaggio evitando un maggior costo per la collettività. Tale principio è largamente esplicitato nella delibera di affidamento di luglio 2023”.
“Mi stupisco di questo comportamento poco tutelante da parte dei sindacati – ribadisce l’assessore Pizzochera – Siamo convinti che la strada intrapresa da Fondazione nell’applicare aumenti di stipendio sul contratto Aninsei sia la strada più tutelante. Mi dispiace immensamente vedere questo inasprimento dei toni a fronte di una disponibilità da parte della Fondazione a voler premiare le lavoratrici adeguando i loro stipendi al caro vita. Perché questa verità viene taciuta nelle dichiarazioni di CGIL e da parte dei comitati di gestione in queste ore?”
La Fondazione di Partecipazione Generiamo segnala, infine che, il sindacato FLC CGIL di Milano nell’impeto di voler confermare a qualsiasi costo lo stato di agitazione e il successivo sciopero ha violato l’art 2 comma 2 della legge nr 146 del 1990, nonché della delibera nr 09/619 del 14/12/2009 costringendo il Commissario di “Garanzia Sciopero” presso il Governo a richiedere la riformulazione della proclamazione di sciopero, che non potrà aver luogo il giorno 27/06/2024.
“In conclusione, alla luce delle garanzie poste dalla Fondazione qui sopra esplicitate riteniamo che sia stata fatta sufficiente chiarezza e restiamo disponibili verso tutti i soggetti che lo richiederanno “- conclude la direttrice Evelina Di Giugno.
